Sconvolta dalla sentenza, invece, è la famiglia della vittima che assicura: Andremo avanti. In lacrime in aula la sorella di Stefano Cucchi, Nella sentenza di primo grado non si è detto che Stefano non è stato piccchiato, ma che la giustizia non era in grado di dire chi fosse stato tra gli agenti e i carabinieri ha detto -. Ora, in appello, mi aspettavo un passo in avanti che non cè stato. Da semplice cittadina mi chiedo cosa mi devo aspettare dalla giustizia. Mio fratello ha sottolineato era un ragazzo come gli altri che ha commesso un errore e che, per questo, non doveva pagare con la vita. Io, mio fratello, la mia famiglia meritiamo giustizia. Sbalordita anche la madre di Cucchi che parla di sentenza assurda e dice: Mio figlio è morto ancora una volta.
Fabio Anselmo ’legale della famiglia Cucchi’ afferma: – ho sempre sostenuto che la polizia giudiziara fosse responsabile della morte di Stefano. Questo è un processo nato storto e mal gestito,è un fallimento totale, inammissibile e intollerabile perchè Stefano è morto dentro l’aula di tribunale e morto quando era affidato allo stato. Tutto questo assomiglia troppo ad un processo di mafia. Troppa omertà-.
Ilaria Cucchi intervistata dopo la sentenza sottolinea: Mio fratello non ha avuto giustizia e io continuerò a credere e pretendere giustizia. Continuerò a mostrare quelle foto del suo corpo martoriato. La famiglia Cucchi ha annunciato la volontà di presentarsi oggi davanti alla procura di Roma con maxi-cartelloni raffiguranti Stefano. Andremo solo noi tre- ha detto Ilaria Cucchi-. Vogliamo far vedere come Stefano è morto e le condizioni con le quali ce lo hanno riconsegnato.