Risvolti che fanno discutere quelli attorno alla vicenda che vede indagato per stalking e lesioni gravi Francesco Bellomo, consigliere di stato destituito, e Davide Nalin, pm di Rovigo sospeso dal ruolo: la giovane 32enne piacentina che aveva fatto partire lindagine ha deciso di ritirare la querela e uscire dal processo. Borsista alla scuola di formazione ’Diritto e Scienza’, era stata proprio la 32enne, dopo un esposto del padre, a dare il via all’inchiesta sul comportamento tenuto dai giudici nei confronti delle studentesse iscritte alla scuola per la preparazione al concorso in magistratura diretto da Bellomo. ?La rimessione della querela è arrivata al termine della prima udienza davanti al giudice monocratico del tribunale di Piacenza. C’è stata “una conciliazione tra le parti all’esito di una vicenda comunque travagliata e di un rapporto affettivo che certamente esisteva”, hanno spiegato Vittorio Manes e Beniamino Migliucci, difensori dei due imputati. Le parti hanno dunque raggiunto un accordo extraprocessuale, che non chiude però il processo. La causa infatti andrà avanti, dal momento che i reati contestati ai due magistrati sono procedibili anche d’ufficio. La denuncia della ragazza aveva fatto emergere il cosiddetto “sistema Bellomo”: un intricato insieme di storie di oppressione e minacce, minigonne e tacchi a spillo come dress code imposto alle studentesse e la tegola della risoluzione del contratto se si fossero sposate. Una vera e propria attività di “addestramento”, secondo i pm Roberto Fontana e Emilio Pisante che hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio, con la vittima coinvolta “in modo totalizzante e caratterizzata da rigide regole”, tra cui “l’obbligo di svolgere attività sessuale ogni volta che Bellomo lo richiedesse”.?Nel corso dell’udienza di oggi, gli avvocati della difesa hanno presentato al giudice una memoria che mette in dubbio il rapporto di causa tra il comportamento di Bellomo e le presunte lesioni psichiche che la ragazza afferma di aver riportato. La giovane era stata infatti ricoverata in ospedale, raccontando poi alla procura di Piacenza delle presunte richieste sulla sua precedente vita intima e privata da parte di questi, oltre all’insistenza sull’abbigliamento richiesto per partecipare al corso giuridico.?I difensori hanno chiesto quindi al giudice di accertare con una perizia se il comportamento di Bellomo abbia influito sulle conseguenze psichiche contenute nel capo di imputazione. Il giudice ha rinviato tutto al 6 novembre quando nominerà un perito. La difesa di Bellomo ha già presentato una propria perizia, che è stata depositata. Gli stessi avvocati hanno intanto chiesto al gup Luca Milani di procedere con rito abbreviato.