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Case ‘green’, l’Ue approva l’efficientamento energetico degli edifici in classe D entro il 2033. Una direttiva che si riverserà sulla pelle dei cittadini

In principio ciò che è stato ‘contestato’ è stato il nostro stile di vita alimentare, meglio conosciuto come ‘Dieta Mediterranea’, notoriamente al centro di studi mondiali per le sue straordinarie virtù organolettiche. Poi non andava bene la mozzarella, quindi gli insaccati, l’olio, e poi ancora la pasta. Ed ancora, guai a girare con auto a Gpl e metano no, non solo benzina e diesel, dal 2035 si dovrà camminare soltanto grazie all’energia elettrica. A proposito, quest’ultima dovrà essere prodotta attraverso le cosiddette ‘rinnovabili’, facilissime da pronunciare, ma difficilissime da attuare, soprattutto in temi brevi.

Case green Ue, quante famiglie potrebbero sostenere i costi per l’efficientamento energetico degli immobili che abitano?

Insomma, ‘a giro’, Bruxelles sembra quasi accanirsi contro la nostra cultura, pretendendo di uniformasi ad un modello da noi troppo lontano. Prendiamo per esempio l’altrettanto discusso efficientamento energetico degli immobili. In un Paese di chiara impronta medievale, con stabili e caseggiati spesso rappresentanti loro stessi una sorta di opera d’arte, quanto costerebbe – laddove possibile tra l’altro – poter permettersi simili ‘correzioni’ strutturali? Passi per le nuove costruzioni ma, nello specifico, come può oggi una famiglia già vessata da tasse e crisi, concedersi il lusso’ di pagare un’impresa per intervenire con lavori costosissimi?

Case green Ue, intanto poco fa, con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari (e 78 astenuti), il Parlamento europeo ha approvato la proposta di direttiva

Argomenti che a Bruxelles interessano poco, ormai l’imperativo è ‘Case green’, e ci sembra più che giusto, ma in divenire, no andando a ritroso con ristrutturazioni impossibili. Ma non c’è niente da fare, e poco fa, con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari (e 78 astenuti), il Parlamento europeo ha approvato, come spiega l’agenzia di stampa AdnKroos, “La proposta di direttiva che prevede l’obbligo di realizzare interventi di efficientamento energetico su tutti gli immobili del continente. Il testo, in particolare, prevede per gli edifici residenziali l’approdo alla classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D come obiettivo entro il 2033. Da oggi si apre quindi il cosiddetto ‘trilogo’, una fase di negoziazione tra Paesi dell’Unione e istituzioni europee per giungere a una intesa e, quindi, a un testo comune”.

Case green Ue, il ministro Pichetto: “Non discutiamo gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, ma va considerato il contesto”

Dal canto nostro, all’Europarlamento gli esponenti della maggioranza italiana hanno tentato di opporre resistenza, votando contro la proposta. Come spiega infatti Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, “La direttiva sulle Case Green approvata in Parlamento europeo è insoddisfacente per l’Italia. Anche nel Trilogo, come fatto fino a oggi, continueremo a batterci a difesa dell’interesse nazionale. Non mettiamo in discussione gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali – tiene a chiarire il ministro –  Manca però in questo testo una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come ‘bene rifugio’ delle famiglie italiane“.

Case green Ue, il ministro Pichetto: “Forti anche della mozione approvata dal nostro Parlamento,  agiremo per un risultato negoziale che riconosca le ragioni italiane”

Dunque, ha proseguito Pichetto, “Individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per motivi di fattibilità economica, è stato un passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non raggiungibili per il nostro Paese. Nessuno chiede trattamenti di favore, ma solo la presa di coscienza della realtà: con l’attuale testo si potrebbe prefigurare la sostanziale inapplicabilità della Direttiva, facendo venire meno l’obiettivo ‘green’ e creando anche distorsioni sul mercato. Forti anche della mozione approvata dal nostro Parlamento – conclude Pichetto – agiremo per un risultato negoziale che riconosca le ragioni italiane”.

Case green Ue, i nostri esponenti italiani a Bruxelles: “L’efficientamento energetico degli edifici è un obiettivo condivisibile ma non può essere perseguito sulla pelle dei cittadini”

Dal canto loro, Nicola Procaccini (copresidente del gruppo Ecr), Carlo Fidanza (capodelegazione di FdI-Ecr), e Pietro Fiocchi (eurodeputato di FdI- Ecr, e componente della commissione Itre del Parlamento Europeo), hanno affermato che “L’efficientamento energetico degli edifici è un obiettivo condivisibile ma non può essere perseguito sulla pelle dei cittadini. Il testo approvato oggi detta tempi irragionevoli, non tiene conto delle differenze tra i vari stati membri e non fa chiarezza sugli stanziamenti previsti per sostenere questo percorso. In queste condizioni, si prospetta una vera e propria ‘patrimoniale mascherata’ ai danni dei cittadini che dovrebbero farsi carico di esborsi ingenti per ottemperare agli obblighi della direttiva. Il tutto ulteriormente peggiorato dal probabile aumento dei costi del materiale edilizio. Questo aggravio sarebbe ancora più pesante nel caso dell’Italia, che ha un patrimonio immobiliare dal grande valore storico e culturale. Per non parlare delle conseguenze come i rischi per il sistema bancario e il deturpamento di luoghi attrattivi dal punto di vista turistico“.

Case green Ue, l’eurodeputato di FdI- Ecr: “Il commissario all’Energia Kadri Simson ha accolto la mia richiesta di lavorare a un piano di misurazione del radon negli edifici privati”

Durante il dibattito di ieri – ha infine aggiunto Fiocchi – il commissario all’Energia Kadri Simson ha accolto la mia richiesta di lavorare a un piano di misurazione del radon negli edifici privati. Il radon aumenta del 50% la probabilità di cancro ai polmoni e spingere verso la coibentazione senza intervenire sul radon rischia di causare danni alla salute dei cittadini“.

Max