“Siamo molto soddisfatti perché la giunta ha appena approvato il superamento della delibera 133/2018, che ridefiniva il piano di intervento sulle locazioni del patrimonio immobiliare capitolino disponibile. Un atto, quello di oggi, con il quale l’Amministrazione Gualtieri ribadisce l’importanza del patrimonio immobiliare pubblico a dimostrazione che l’impegno preso con i romani in campagna elettorale è stato mantenuto”.
E’ quanto dichiara in una nota Yuri Trombetti, consigliere comunale PD e presidente della Commissione Patrimonio e Politiche abitative.
Come spiega Trombetti, “Possiamo infatti finalmente dire con orgoglio di aver vinto un’importante battaglia perché gli immobili comunali non andranno all’asta come previsto dall’Amministrazione Raggi e ogni inquilino sarà messo in condizione di rimanere nell’alloggio in cui vive presentando il proprio Isee e dunque calcolando l’importo da pagare per l’acquisto in base al proprio reddito. Daremo inoltre seguito a questa delibera procedendo con il censimento e con la mappatura del patrimonio disponibile, riorganizzandolo per renderlo fruibile nel rispetto del diritto all’abitare e per una corretta assegnazione degli alloggi”.
Quindi, prosegue il presidente della Commissione Patrimonio e Politiche abitative, “L’obiettivo è quello di continuare a lavorare con Regione e Ater riconvertendo gli immobili pubblici secondo un programma di rigenerazione urbana che eviti l’utilizzo di ulteriore suolo per la realizzazione di nuove costruzioni.
Dunque una grande sfida per superare il disagio abitativo, perché la città che vogliamo deve risolvere il problema dell’emergenza offrendo sostegno ai cittadini e garantendo alla nostra Capitale quelle risposte a medio e lungo termine che Roma attende ormai da troppo tempo”.
Un risultato non da poco che restituisce finalmente ai legittimi locatari (impossibilitati all’acquisto), di non perdere la casa di tutta una vita, continuano ad abitarla in regime di affitto. Clamoroso in questo senso era stata la messa in vendita di un lotto di case site nello storico quartiere di Testaccio dove, da decenni, soprattutto persone anziane, temevano di essere ‘deportate’ in chissà quale sperduta periferia, solo per dare vantaggio ad un ente, banca od assicurazione, che si apprestavano a fare ‘l’affare del secolo’ acquistando questi storici alloggi al prezzo ridotto delle aste.
Max