Sono giornate e momenti importanti dal punto di vista degli incroci e delle dinamiche di natura dinastica per una delle famiglie titolate più note in Europa e, senz’altro, in Italia per ovvie ragioni storiche, quella dei Savoia.
Come annunciato e anticipato nei giorni scorsi, infatti, in Casa Savoia è arrivata una svolta, con la nuova e profonda apertura alle donne, e in particolare l’innovazione regolamentare relativa alla sequenza dinastica che viene rivista e ridisegnata in favore delle discendenti di sesso femminile e dirette. Nel dettaglio ancora più diretto, in relazione alla figlia del Principe Emanuele Filiberto di Savoia, ovvero Vittoria.
Ma di cosa stiamo parlando nello specifico? Si tratta, in questo ambito, delle logiche che guidano il processo di successione diretta in quelli che sono i canonici processi di discendenza nella scala gerarchica dei Savoia. Come sappiamo, la famiglia Savoia è la casa che ha regnato in Italia fino a quando il noto referendum post bellico ha sancito la fine della monarchia per istituire la Repubblica.
Gli esiti della Seconda guerra mondiale, i viluppi dentro cui le vicende reali si erano andati a ingarbugliare e le conclusioni a cui la storia è sopraggiunta alla fine del conflitto e del regime fascista, avevano portato gli eventi verso una separazione delle strade tra l’Italia e i Savoia. Niente più Re, né eredi al trono, niente più trono di per sè.
Ma le successioni, nelle ‘case reali’ e quelle che fanno più in generale riferimento a titoli dinastici e a famiglie reali per appunto, continuano a produrre i loro effetti interni. C’è chi succede, chi invece resta secondo di ruolo e chi è toccato solo marginalmente dal processo di discendenza e di supremazia negli incastri delle case reali. A questo fa riferimento, per appunto, il nuovo processo di rimodulazione dinastico dei Savoia: un avvenimento che è stato abbracciato come doveroso, moderno e lodevole da molti della stessa dinastia, in primis da Emanuele Filiberto di Savoia: ma, al contempo, rigettato da altri.
Rispetto alla posizione del Principe, infatti, altri membri della Casa sono restii a questa rivoluzione. Tanto da aprire una spaccatura, una lite. Una lite ‘reale’, in tutti i sensi. Ma di quale rivoluzione in effetti stiamo parlando?
E’ lite ‘reale’ in famiglia per i Savoia. Vittoria, figlia di Emanuele Filiberto, diventa erede al trono, ma c’è un ramo cadetto che si professa contrario.
La vera rivoluzione è che ci sarà una donna erede al trono. E che succede dopo mille anni. E’ la svolta che ha annunciato Vittorio Emanuele insieme a Emanuele Filiberto per la casa Savoia. Sarà infatti, Vittoria, 16 anni, a portare avanti il nome della famiglia reale.
Naturalmente, tutto fa riferimento a ragioni di ordine dinastico, di titoli di charities, come vengono chiamati: dal momento che un regno non c’è. Si tratta però di aspetti certo non marginali per chi nasce titolato, e cruciali per chi ne vive le dinamiche da sempre.
Aspetti tanto fondamentali da indurre alla reazione rabbiosa il Duca di Aosta. Il ramo cosiddetto cadetto non ha preso bene la mossa e ha preannunciato una battaglia a suon di procedure ufficiali e incartamenti.
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Situazioni che richiamano tante altre dinastie, e che si incastrano all’attualità considerato quanto sta accadendo ai Windsor, dopo la scelta di Harry e della moglie Megan di emanciparsi. Loro, di di titoli e corone non sanno che farsene. Tra i Savoia invece c’è chi è pronto a battagliare per preservarli.
Vittoria, intanto, benché battezzata ora come erede designata, fa la sua solita vita tra Montecarlo, Ginevra e Parigi: studia, sogna il di entrare nel mondo dell’arte o della moda, e tuttavia, secondo il padre, Emanuele Filiberto “è molto emozionata”.
A detta del Principe, la giovane Vittoria percepisce l’importanza e è pronta a prepararsi al ruolo “con grande responsabilità”. Il nonno, Vittorio Emanuele, le ha riconosciuto il trattamento di Altezza Reale e la qualità di Principessa Reale, garantendole il titolo di principessa di Carignano e marchesa d’Ivrea. La sorella minore Luisa è principessa di Chieri e contessa di Salemi.
E nel mentre, è stato già stabilito quando cadrà la prima uscita pubblica, ad Altacomba a metà marzo per l’anniversario della morte del bisnonno, re Umberto II. Che, chiarisce Emanuele Filiberto, “non ha mai modificato la sua successione”. Un tema questo di cui si è occupato il principe Amedeo che, in un documento a firma di Gianni Stefano Cuttica e Aldo Mola a nome della Consulta dei Senatori del Regno dichiara che la legge Salica è immutabile e inviolabile. Come andrà a finire questa vicenda?
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Le decisioni in casa Savoia. Dopo che i Savoia hanno parlato della successione nella discendenza di Vittoria c’è stato dunque caos tra le due anime della famiglia. E Emanuele Filiberto ha avuto modo di replicare alle critiche e alle mosse di reazione di Amedeo che, secondo Emanuele Filberto è ‘ridicola‘.
“La mossa di Amedeo è ridicola.“, ha detto. “Mio nonno non ha mai modificato successione, Vittoria sarà regina.” Poi la precisazione.
“La Consulta, di cui fa parte anche mio zio Amedeo, è una semplice associazione, non è la Consulta voluta e riconosciuta da Casa Savoia”. In questi termini ha bollato e provato ad archiviare la questione il principe Emanuele Filiberto.
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