Il mercato immobiliare delle abitazioni, dopo la lunga e rapida discesa osservata dal 2007, torna a crescere nel 2014 del 3,5% raggiungendo la quota di 421 mila unità compravendute, rimanendo comunque ancora al di sotto dei valori registrati alla fine degli anni ’80. Lo rileva il Rapporto immobiliare 2015 realizzato dall’Agenzia delle Entrate con Abi. La ricerca spiega che il dato positivo dipende in parte dagli effetti del nuovo regime delle imposte di registro, ipotecaria e catastale. L’Osservatorio spiega che al netto dell’effetto fiscale la variazione delle vendite di abitazioni è pari allo 0,7% ma sottolinea che se anche il giudizio deve essere un minimo ridimensionato rimangono in atto tendenze orientate alla crescita, anche se “probabilmente si deve moderare l’ottimismo sull’intensità di questa crescita”. L’agenzia identifica quattro fattori per ipotizzare una nuova fase di crescita: il livello troppo basso delle compravendite, sotto il quale non si può scendere, la maggior fiducia delle famiglie, l’ulteriore diminuzione dei tassi di interesse e la riduzione dei prezzi delle abitazioni che tra il 2011 e il 2014 sono calati del 12%. L’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate sottolinea anche che è in miglioramento l’indice di affordability, cioè la possibilità di accesso alle famiglie italiane all’acquisto di un’abitazione, che a fine 2014 risultava pari al 9%, 2,3 punti percentuali in più dell’anno precedente. A fine 2014 il prezzo della casa media era pari a 146.600 euro, in calo del 3,5% rispetto al dato di fine 2013 e addirittura del 12,8% rispetto al punto di picco di fine 2008. In particolare, nei Comuni con meno di cinque mila abitanti il prezzo medio era di 117 mila euro mentre per le grandi città questo era di circa 268 mila euro. Nel 2014 è aumentata anche la dimensione media delle case vendute, arrivando a 105 metri quadri, con un incremento del 5% rispetto ai dati del 2013. Le abitazioni sono mediamente più piccole nei capoluoghi (98 metri quadri) rispetto ai 109 dei non capoluogo. Nel 2014 il mercato delle compravendite italiane è aumentato del 3,5% con il fatturato del settore che è cresciuto di circa 5 miliardi di euro passando dai 67,5 del 2013 a 72,1 del 2014. Sono in particolare le otto principali città italiane che registrano una ripresa molto più accentuata. Il risultato migliore è quello di Bologna dove le vendite crescono del 18,5% seguono Genova + 15%, Roma +13,9% e Firenze +13,3%. Risultati positivi anche a Torino +5,4%, Milano +5% e Palermo +4%. L’unica città dove le vendite continuano a calare, è Napoli, dove nel 2014 si sono registrate il 3,7% di compravendite in meno rispetto al 2013. A livello di macroaree la ripresa più accentuata è quella del centro con +6,5%, seguita dal nord-est con il +5% e dal nord-ovest con il +3,4%. Poco mossi invece i mercati del sud +0,8% e delle isole +0,2%.