Casa del jazz, beneficenza con la Human Rights Band

L’intuizione di mettere a disposizione le proprie virtù – in questo caso musicali – a beneficio di chi se la passa peggio di noi, non certo una novità. La differenza piuttosto è verso chi guardare, e più ardua è la mission e ancorpiù ci sarà da impegnarsi, spesso fino a mettere in secondo piano gli stessi interessi personali primari
Ne sa qualcosa Alessio Allegrini, primo corno solista dell’Orchestra nazionale di Santa Cecilia il quale, nel 2009, sentì il desiderio si impegnarsi in tal senso. Così, insieme ad un gruppo di musicisti provenienti da tutto il mondo, diedero vita alla Human Rights Band, ensamble che si prefigge di promuovere ovunque la coscienza civile in merito ai diritti umani e all’impegno sociale che ne deriva. Di qui il connubio con quelli della rete internazionale di musicisti della Musicians For Human Rightsa (MFHR ), in prima linea con gli attivisti per i diritti umani provenienti da tutto il mondo.
Oltre che ad esibirsi dal vivo promuovendo la causa e raccogliere fondi, c’è anche la volontà di formare musicisti poi in grado a loro volta di andare a sensibilizzare, attraverso dei workshop in luoghi come le carceri, i centri di prima accoglienza, i campi profughi, laddove sono proprio i diritti umani a mancare.
E giovedì sera, 23 maggio, la world music della Human Rights Band terrà un concerto di beneficenza alla casa del Jazz (in via di Porta Ardeatina), il cui ricavato sarà devoluto a Musicians For Human Rights.
I fondi raccolti grazie al concerto della Human Rights Band contribuiranno infatti a sostenere le attività dell’associazione in Italia. In particolare, renderanno possibile l’organizzazione di workshop esperenziali in luoghi in cui la questione della difesa dei diritti umani assume un senso ancora più urgente: associazioni che lavorano con soggetti vulnerabili, case famiglia, centri di accoglienza, carceri.
Organizzata dalla Fondazione Pianoterra, che dal 2013 si impegna a combattere la povertà e la disuguaglianza sociale, la serata vedrà sul palco Gennarino Amato (clarinetto), Paolo Camerini (contrabbasso), Gianluca Casadei (fisarmonica), Sade Mangiaracina(pianoforte), Simone Pulvano (percussioni), Yasemin Sannino (voce), Ziad Trabelsi (ud e voce)
Interverranno nel corso della serata anche Peter Kirchschläger, docente di etica teologica ed etica sociale all’Università di Lucerna e consulente per Musicians For Human Rights, e Ferdinando Suvini, musicista e musicoterapeuta.
Da non mancare, per la buona musica ma, soprattutto, per il nobile fine.
Max