Ai docenti non piace la Carta del Docente. O meglio, hanno qualcosa da ridire sul reale utilizzo di questo benefit e quello che sostanzialmente ci si può fare. I diretti interessati stanno continuando a protestare, infatti, per le limitazioni su questo bonus che, di fatto, non può essere utilizzato per acquistare i beni realmente utili nel loro lavoro.
Carta del docente 500 euro: cos’è, come si ottiene. La lista di cosa si può comprare
La carta del docente è un bonus di 500 euro introdotto dall’a.s. 2015/16 con la legge 201772015. Si tratta di un fondo a disposizione di ogni insegnante di ruolo della scuola statale, utilizzabile per la formazione e l’autoaggiornamento.
Questo bonus può essere utilizzato per comprare, ad esempio, libri cartacei e in formato digitale, così come pubblicazioni e di riviste.
Si può spendere anche in hardware e software, per pagare corsi per attività di aggiornamento (svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e per iscriversi a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale.
Il bonus si può spendere anche in corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per andare a teatro o al cinema, per entrare in musei, mostre culturali, spettacoli dal vivo che siano inerenti al proprio profilo professionale.
In questa nutrita lista, le spese per hardware e software sono la voce principale negli utilizzi del bonus, costituendo il 70% della totalità degli acquisti.
“Se c’è una cosa che gli insegnanti usano è la stampante… anche e soprattutto a casa. Mica siamo insegnanti americani che hanno il loro studio privato e la loro attrezzatura nei locali della scuola! Nè le nostre scuole sono “americane”, con attrezzatura informatica da far invidia e tutto sempre funzionante” è la protesta lanciata da alcuni docenti.