Come scritto ieri in un altro articolo, soprattutto per ‘dare una mano al Paese’, in moltissimi abbiamo scelto l’Italia per le – poche e ‘povere’ – ferie a disposizione ma, con grande amarezza, dopo gli inaspettati aumenti riscontrati nei ristoranti, ‘obtorto collo’ abbiamo dovuto ingoiare anche i pesanti rincari adottati dai lidi balneari disseminati lungo lo Stivale.
E se ieri ci siamo affidati ad ‘Altroconsumo’ per constatare il caro ombrelloni e lettini, oggi prendiamo in esame gli esiti di una proiezione elaborata dall’Unione nazionale consumatori che, centrando il compasso sui dati Istat, ha poi confrontato i numeri e cifre di giugno rispetto a maggio.
Come spiega infatti il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona, della serie al peggio non c’è mai fine: “A luglio e agosto, considerata la maggiore domanda rispetto a giugno, è concreto il rischio che i prezzi decollino ancora di più. Capiamo le difficoltà del settore turistico, ma va considerato che anche le famiglie sono in crisi. E’ un momento difficile per tutti, ma c’è chi, come gli albergatori, almeno per ora, ha deciso responsabilmente di mantenere i prezzi sostanzialmente stabili, alzandoli dell’1,1% su base annua ma riducendoli dello 0,8% su maggio“.
Dunque, se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, si può tranquillamente affermare che già da giugno è stato ipotizzabile l’entità della ‘stangata’ che queste vacanze italiche mediamente ci riserveranno.
Vediamo nell’ordine, cosa e in che misura sono stati riscontrati aumenti ‘invadenti’.
1) Iniziamo dai voli nazionali che, in percentuale all’entità degli aumenti mostrati (ben il 19,7% in un mese!), si meritano la magia nera.
2) A seguire, che paradosso, proprio quei luoghi nati con una vocazione ‘più umile e spartana’ (come i camping e gli ostelli), che invece oggi ‘viaggiano’ al pari dei villaggi vacanze, in virtù di un rialzo del 16,9%.
3) Paradossalmente, seppure rincarati del 10%, per ovvi motivi galleggiano tutto sommato ancora nella ragionevolezza i voli internazionali.
4) In un mese è aumentato anche il noleggio delle auto (+6,3%), non aiutando per niente il turista, già alle prese con gli aumenti relativi ai lidi, che dovrà farsi due conti prima di affittare un’auto per girare.
5) Ovviamente i rialzi dell’ultimo mese si riflettono anche nelle agenzie turistiche dove, mediamente, ciascun pacchetto turistico mostra un rincaro del 4,5%. Curiosamente, tengono invece i ‘pacchetti internazionali’ con un rialzo di circa +2,5%.
6) Aumenti ai quali, anche se più contenuti, non sfuggono ‘logicamente’ anche navi traghetti (+2,9%).
7) Intendiamoci, nessuno è escluso dal ‘ritocco’, basta infatti anche ‘restare a casa’ – soprattutto per chi vive nelle città d’arte – per rendersi conto che sono saliti i costi dei biglietti per i parchi, ville, giardini e musei (+1,8%), così come quelli del trasporto ferroviario passeggeri (+1,1%).
8) Al momento abbastanza relativi, ma comunque più cari anche i servizi sportivi e ricreativi i quali, al pari dei parchi divertimento e gli stabilimenti balneari, sfiorano quasi del 10% in più, i costi rispetto al mese precedente.
9) Infine, come dicevamo, non possiamo citare ancora una volta i rincari dei ristoranti che, per effetto di una media ‘generosa’, possiamo più o meno indicare di un + 0,7%.
10) Chiudiamo immaginando che, nel ‘paniere del vacanziero’, andranno fare la loro parte soprattutto i carburanti – vedrete di qui a qualche settimana – come ogni puntuali nelle loro dose di ‘veleno’. Tanto per dare idea della situazione, segnaliamo che, rispetto al giugno 2020 la verde è aumentata del 16,2% mentre, il diesel, del 15,6%. Bisogna infatti considerare che bel l’84% degli italiani si sposterà con la propria auto, ‘subendo’ inoltre i costi autostradali!
Max