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Caro Riso: ecco come il ‘divieto indiano’ ha finito per impattare nei mercati internazionali

A parte che per le ‘solite’ merci – legate soprattutto alla stagionalità – sugli scaffali dei supermercati italiani non è certo passato inosservato, in special modo nelle ultime settimane, l’evidente ‘ritocco’ – od aumento – del prezzo del riso. Tuttavia, secondo gli esperti del settore, ha recentemente evidenziato il blog di Energia-luce,la causa di questo aumento è da ricercare nell’ Asia Meridionale.

Parliamo del forfait di un Paese come l’India, il principale esportatore mondiale di riso, che starebbe affrontando una sfida senza precedenti a causa dei danni causati dai monsoni intensi di luglio ai campi di riso. In risposta a questa situazione critica, il governo ha imposto un divieto sull’esportazione del riso bianco non-basmati al fine di garantire un adeguato approvvigionamento interno ad un costo accessibile. Questa mossa ha innescato una serie di conseguenze a livello nazionale ed internazionale, con impatti significativi sul mercato globale del riso.

Il riso: ecco le cause dell’aumento dei prezzi

Le intense piogge di luglio hanno inflitto danni significativi alle coltivazioni di riso in India, spingendo il governo a imporre il 20 luglio un divieto sull’esportazione del riso bianco non-basmati. L’obiettivo di questa mossa è garantire prezzi accessibili per il riso sul mercato interno, in quanto i prezzi interni sono aumentati del 12% nell’ultimo anno. Questo divieto – scrive ancora il blog di Energia-luce – avrà un impatto significativo su numerose nazioni in Asia, Africa e Medio Oriente, tra cui Malesia, Singapore, Filippine e Kuwait.

Del resto, la situazione internazionale è già stata influenzata dal divieto indiano, con un aumento dei prezzi del riso nei paesi esportatori come Vietnam e Cambogia. Nel contempo, paesi importatori come Indonesia e Malesia stanno accumulando scorte di riso, generando preoccupazioni per un possibile caos nel mercato globale del riso.

li esperti ritengono che gli effetti di questa restrizione potrebbero superare quelli del divieto del 2007, mettendo a rischio milioni di persone nei paesi confinanti come Bangladesh e Nepal. L’eventualità di una revoca del divieto appare improbabile, e si prevede che rimarrà in vigore almeno fino alle elezioni generali dell’India nell’aprile dell’anno successivo. A differenza di quanto possa sembrare, questo scenario presenta sfide significative per l’India e le nazioni coinvolte nel commercio globale del riso.

Caro Riso: le Conseguenze sugli altri Paesi

La crisi dei prezzi del riso ha inflitto un duro colpo ai paesi del sud-est asiatico, che insieme contribuiscono al 30% della produzione globale di riso. Nazioni come il Bangladesh, l’Arabia Saudita, l’Iran, l’Iraq e il Benin si sono trovate particolarmente vulnerabili a causa della loro forte dipendenza dalle importazioni di riso indiano. L’incertezza legata alla durata del divieto indiano ha gettato un’ombra sul loro approvvigionamento di riso.

Caro Riso: le precipitazioni, scarse, hanno contribuito all’incremento dei prezzi

Anche in un contesto in cui l’India dovesse revocare il divieto, i prezzi del riso in Asia potrebbero restare elevati a causa delle continue interruzioni dei commerci causate dai cambiamenti climatici. In Thailandia, uno dei principali esportatori di riso al mondo, le precipitazioni scarse hanno contribuito all’incremento dei prezzi del riso. Nel frattempo, le inondazioni in Cina e in Pakistan hanno causato danni significativi alle regioni produttrici di riso, portando a una riduzione della produzione.

Mentre la crisi della carenza di riso persiste, diversi paesi asiatici stanno attivamente cercando soluzioni. Alcuni di essi stanno incoraggiando gli agricoltori a coltivare colture meno esigenti in termini di acqua, cercando così di alleviare il peso della produzione di riso. Allo stesso tempo, altri paesi stanno imponendo limiti massimi sui prezzi del riso per proteggere i consumatori dalla brusca escalation dei costi.

Nel quadro di queste sfide, le Filippine, tra i principali importatori di riso del sud-est asiatico, hanno stipulato un accordo quinquennale con il Vietnam per garantire la sicurezza alimentare. Tali accordi sono essenziali per fornire una stabilità costante nell’approvvigionamento di riso, offrendo una boccata d’aria fresca mentre il mercato continua a vivere momenti di incertezza.

L’aumento dei prezzi del riso ha rappresentato una notevole sfida economica per i piccoli rivenditori delle Filippine. Tali operatori economici stanno attualmente ricevendo sussidi statali per mitigare le perdite economiche subite a causa dei prezzi elevati del riso. Questi sussidi svolgono un ruolo cruciale nel mantenere la stabilità economica e nel proteggere i consumatori da eccessivi disagi finanziari dovuti ai costi del riso fuori controllo.

Insomma, come conclude anche l’interessante studio condotto dal blog di Energia-luce, in un mondo sempre più connesso, questa crisi del riso mette in luce l’importanza della cooperazione internazionale e della solidarietà per affrontare sfide globali come la sicurezza alimentare.

Max