Non fa mancare la sua voce critica nei confronti del decreto salva Carige il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti che afferma: tana per Di Maio e Salvini.
Tana per Di Maio e Salvini. Ragazzi, ammettetelo e non vi innervosite: anche sulle banche per mesi avete fatto demagogia e detto balle su balle a ripetizione, sostiene sui social network il presidente della regione Lazio Zingaretti che è tra i nomi forti della new era dei dem.
Secondo Zingaretti così come vale per tanti esponenti dei democratici, il comportamento del governo giallo e verde nei riguardi dei meccanismi bancari e creditizi tramite loperazione salva Carige dimostrerebbe come i leader di governino abbiano usato strumenti di comunicazioni basati sulla demagogia e, appunto, come afferma, su balle a ripetizione. Zingaretti, seguendo il leitmotiv del vecchio adagio sulle bugie dalle gambe corte di fatto tuttavia si mette in scia di altri due leader forti del movimento dei democratici come Renzi e la Boschi con i quali ovviamente cè divergenza di contenuti, vedute e strategie. Ma di fronte al nemico comune, i dem fanno fronte Comune e liniziativa pro Carige anche per Zingaretti è una prova della natura di questo governo.
Nelle stesse ore il capogruppo dem in commissione Bilancio della Camera, Luigi Marattin, su Facebook accusava: “Il presidente del Consiglio è stato socio di Guido Alpa, a lungo consigliere di Carige e della sua Fondazione. Conte stesso è stato consulente di Raffaele Mincione, banchiere socio Carige”. Palazzo Chigi aveva smentito: nessun conflitto di interessi, diretto o indiretto, per il presidente Conte.
Ma ancora prima era intervenuto Renzi. “Dovete vergognarvi per averci insultato per anni sulle banche”. Con questa frase si può sintetizzare la posizione, evidentemente critica, di Matto Renzi sul caso Carige. E senza entrare nel merito della natura del decreto che prevede lombrello pubblico ed un possibile intervento di nazionalizzazione per riassestare la situazione della banca Carige, affermava: Sono bastati dieci minuti di una riunione notturna del Consiglio dei ministri per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi”.