In attesa di un riordino del settore del gioco legale, serve “la proroga delle concessioni” che però “non viene richiesta dall’operatore, è tecnica e c’è perché il legislatore, che non ha risolto le questioni territoriali e non può fare le gare, non può perdere gli operatori del gioco pubblico che non sono solo gettito” ma anche “un presidio di legalità determinante”. Lo ha detto Geronimo Cardia, presidente di Acadi-Confcommercio, nel suo intervento al convegno ‘Gioco legale: la necessità di riordino – Proposte per una riforma organica del settore’, organizzato dall’Istituto Milton Friedman e trasmesso in streaming da Agimeg.
Inoltre, ha aggiunto, le sale da gioco legali sono anche un “presidio sanitario, perché là lo Stato mette a terra il gioco con le caratteristiche che ha deciso, con regole precise, potendo intervenire nel contrasto alla ludopatia”.
Quanto al riordino del settore, ha detto ancora Cardia, “oggi abbiamo solo un’idea, ma serve lavorare a testa bassa. Ci vuole tempo, si dice 2023, ma se aspettiamo il 2023 e non accade nulla il settore non resiste. Come sempre accade dobbiamo ragionare non solo con il respiro della storia ma ragionare col fiato corto della cronaca”, ha aggiunto. Per cui “dobbiamo lavorare alle proroghe tecniche, iniziandone a parlare già da oggi. Parallelamente serve lavorare tutti assieme, non ci deve essere un corto circuito tra operatori”, ha concluso Cardia.