Home BENESSERE Carcinoma mammario: Abemaciclib evita la chemio ed è rimborsabile

Carcinoma mammario: Abemaciclib evita la chemio ed è rimborsabile

Agli inizi del secolo equivaleva a una condanna a morte poi, grazie all’impegno e agli studi dei ricercatori, nel corso degli anni la medicina ha iniziato a ‘battersi alla pari’ con questo tipo di tumore ed oggi, finalmente, nella maggior parte dei casi la sopravvivenza è quasi una certezza. Ma non solo, grazie nuovi studi, gli ultimi farmaci stanno ‘pensionando’ la chemioterapia ed i suoi ‘terribili’ effetti collaterali. Non ultimi, anche quelli ‘estetici’: la perdita dei capelli infatti, per molte donne è un motivo in più di frustrazione psicologica.
Dunque con l’imminente addio alla chemio, oggi si distingue anche la qualità (ed all’allungamento) della vita, per quante affette da un tumore al seno più frequentemente. O, almeno, per quel 70% di casi di stadio avanzato.

L’oncologo: “Ora abbiamo una speranza in più”

A spiegare gli effetti benefici del nuovo ritrovato, è il professore di Oncologia medica all’Università di Padova (nonché direttore della divisione di Oncologia medica 2, presso l’Istituto Oncologico Veneto), Pierfranco Conte, il quale spiega che “Questo farmaco è un inibitore selettivo molto efficace in grado di prolungare il controllo della malattia nelle pazienti con tumore al seno sensibile agli ormoni. Aveva già mostrato un notevole beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione, ma ora, i risultati del Monarch 2, mostrano un miglioramento significativo anche nella sopravvivenza globale delle donne affette da carcinoma mammario avanzato HR+, Her2-. Ora queste pazienti hanno un’opzione di trattamento che può consentire loro un allungamento di vita – assicura l’esperto oncologo – Non dimentichiamo che quando ricevono una diagnosi di carcinoma mammario avanzato, le pazienti apprendono anche che la loro malattia, per quanto possa essere gestita, rimane incurabile. Oggi possiamo offrire una speranza in più“.

Un nemico del carcinoma mammario avanzato

Ma di cosa stiamo parlando? Dell’Abemaciclib (prodotto da Eli Lilly), già approvato e rimborsato dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), dallo scorso 12 dicembre. Oggi infatti l’Abemaciclib è a disposizione anche del mercato italiano nella cura del carcinoma mammario avanzato o metastatico, positivo ai recettori ormonali (HR+), e negativo al recettore del fattore umano di crescita epidermico di tipo 2 (Her2-). Un farmaco che coinvolge ogni categoria di paziente: che siano in pre o post-menopausa.
Come dicevamo, il nostro Paese lo ha approvato recentemente, ma in Europa è già ampiamente usato. A dare il ‘La’ all’Aifa, è stata l’eloquente e circostanziata pubblicazione degli studi ‘Monarch 2’ e ‘Monarc 3’.
Del resto, se usato con un Nsai, era già stato documentata (nello studio Monarc 3), la capacità di Abemaciclib di riuscire a ridurre il rischio di progressione della malattia o, addirittura, nel 46% di casi, di morte nelle pazienti con carcinoma mammario avanzato. Nel caso dello studio Monarch 2, è stato invece documentato l’incremento della sopravvivenza globale di 9,47 mesi (con una forbcie compresa che varia da 37.25 a 46.72 mesi), delle pazienti.
Inibendo l’accrescimento delle cellule maligne, il farmaco ha dalla sua il vantaggio di poter essere somministrato di continuo.
Max