Domenica molto movimentata quella vissuta ieri all’interno dell’Unità Operativa di Medicina dell’Ospedale Civile di Teramo. Un detenuto di origini magrebine ha creato scompiglio e ferito un agente preposto al piantonamento dello stesso.
Sembrerebbe, infatti, che durante il cambio della guardia il detenuto abbia divelto una barra dalla finestra e con una violenza inaudita colpire le suppellettili presenti nella stanza salvo poi scagliarsi contro uno degli agenti, prontamente intervenuti per evitare il peggio, colpendolo ripetutamente con la barra.
Malgrado fosse ferito il poliziotto non si è comunque perso d’animo e insieme agli altri provvedeva ad immobilizzare l’energumeno fino all’arrivo del personale sanitario che avrebbero subito proceduto con la somministrazione dei calmanti.
La fortuna ha voluto che il tutto sia accaduto quando anziché in due ad operare, complice proprio il momento del cambio della guardia, fossero in 4 ad operare.
“Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto qualora ad intervenire fossero stati solo i due preposti al piantonamento”, afferma Mauro Nardella Vice Segretario Generale della UIL PA Polizia Penitenziaria. “Quello che non si riesce a capire è il motivo per cui il piantonamento del detenuto sia stato disposto in corsia e non in una cella blindata come sempre dovrebbe accadere salvo, ovviamente, casi di estrema gravità. Così come non si riesce ancora a dare un significato sul perché, almeno per il personale in servizio presso il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, non si è deciso di dotare la Polizia penitenziaria, così come fatto per le restanti forze di polizia, di Taeser”.
“Ma è mai possibile – domanda e si domanda il sindacalista – che questi poliziotti debbano operare con mezzi di fortuna, senza barriere e per di più sprovvisti della benchè minima considerazione? Alla politica, che tanto si sta dando da fare in questi giorni per far valere le loro intenzioni, noi questo chiediamo: maggiore tutela e tanta, tanta considerazione! E’ giunta l’ora di dire basta alle tante parole e ai pochissimi, scarsissimi, fatti. I parlamentari si dessero da fare e facciano promulgare leggi che siano capaci di combattere le continue aggressioni che quotidianamente devono sopportare. Basta chiacchiere ( ammesso che almeno esse nelle campagne elettorali ce ne siano state)! E’ giunto il momento di agire!”
Dunque, conclude il sindacalista della Uil, “All’ennesimo collega aggredito e ferito (lo stesso ha riportato contusioni su tutto il corpo e ne avrà, così come deciso dai medici del locale pronto soccorso che lo hanno presso in cura, per 5 giorni salvo complicazioni), tra l’altro dirigente della UIL, vanno i più sentiti auguri di pronta guarigione”.
Max