“Durante una perquisizione in un reparto detentivo del carcere di Rieti, ieri mattina sono stati trovati numerosi telefonini occultati in vario modo e un notevole quantitativo di sostanza stupefacente”.
Una notizia che, viste le circostanze e, soprattutto, il contesto, non lascia certo tranquillli.
Tuttavia non si fa scrupoli nel riferire tale fatto Ciro Di Domenico, segretario regionale del sindacato SINAPPE della Polizia Penitenziaria, che spiega: “Il carcere di Rieti ha una grave carenza di Poliziotti penitenziari in servizio rispetto a quelli previsti e con un affollamento di persone detenute del 170%. Una situazione che mette quotidianamente a rischio la sicurezza dell’Istituto e che abbiamo segnalato da tempo”.
“Per il personale di Polizia Penitenziaria – tiene quindi a rimarcare il sindacalista – ormai è prassi che ogni Poliziotto debba ricoprire più incarichi nello stesso turno di servizio che oltretutto si protrae ben oltre le ore di lavoro previste. Così si mette a rischio la sicurezza degli istituti penitenziari, scaricando sul personale di Polizia il carico di lavoro e la responsabilità di quanto potrebbe succedere da un momento all’altro. Per questo – conclude infine Di Domenico – agli agenti di Rieti va attribuito un merito ancora maggiore per i sequestri di droga e telefonini avvenuti ieri.”
Max