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Carcere di Regina Coeli: detenuto tenta l’evasione da un ospedale romano dove era stato accompagnato per un gonfiore al polso

Un detenuto ristretto nel carcere romano di Regina Coeli, nel primo pomeriggio del 19 aprile scorso, ha tentato di evadere durante il suo accompagnamento per una visita medica presso un ospedale della Capitale, da parte del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti della Polizia Penitenziaria”.

Lo comunica Ciro Di Domenico Coordinamento Regionale FP CGIL Polizia Penitenziaria regione Lazio:Il detenuto, a cui erano state tolte le manette per il gonfiore ad un polso e motivo per il quale era stato accompagnato in visita, approfittando del passaggio di una barella con un altra persona in cura, si è liberato della scorta della Polizia Penitenziaria è ha tentato la fuga che però è durata solo pochi metri”.

Il detenuto è stato immediatamente riportato in carcere con l’ausilio di altre unità di Polizia Penitenziaria intervenute in supporto. Uno dei due Poliziotti della scorta, ha riportato alcuni traumi durante le fasi dell’inseguimento, ma è comunque rimasto in servizio fino a tarda sera”.

Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Chiediamo da tempo una rivalutazione delle procedure sanitarie che determinano continui accompagnamenti presso gli ospedali da parte dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti della Polizia Penitenziaria, anche quando si tratta di motivi trascurabili come questo a cui ci stiamo riferendo.

Oltre al rischio di evasione prontamente contenuto dai colleghi, la beffa delle attrezzature mediche e sanitarie che sono presenti presso il carcere di Regina Coeli che probabilmente rimangono inutilizzate per la carenza di accordi con il Ministero della Salute. Abbiamo chiesto al DAP di fornirci e di diffondere i dati statistici delle traduzioni effettuate dalla Polizia Penitenziaria per motivi sanitari, ma evidentemente, l’amministrazione non vuole far conoscere a quanto ammontano gli spostamenti per motivi sanitari dei detenuti in Italia”.

Max