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Caos Taranto: senza soluzione ex Ilva chiuderà

Entra nel clou la controversa vicenda dell’Ilva tra scenari foschi e prospettive tutt’altro che ottimistiche all’orizzonte. Stando a quanto emerge, in effetti, si comprende come in assenza di una soluzione relativa alla sicurezza legale, lo stabilimento Ilva di Taranto andrà in chiusura.

ArcelorMittal sicuro: a rischio la chiusura dell’Ilva di Taranto

A dirlo è l’ad ArcelorMittal, Geert Van Poelvoorde: “Senza una soluzione al problema della protezione legale lo stabilimento dell’ex Ilva chiuderà a Taranto il 6 settembre”: a dare di fatto l’annuncio per l’appunto è stato l’ad di ArcelorMittal, Geert Van Poelvoorde.

Aggiornamento ore 6.02

“L’entrata in vigore del Decreto Crescita non consentirebbe ad alcuna società di gestire l’impianto oltre il 6 settembre, una data che è stata fissata dal governo, a meno che non sia garantita la necessaria tutela ambientale”: questo si legge in una chiara, eloquente, nota ArcelorMittal Italia.

Nel corso della comunicazione, piuttosto negativa nelle sue presunzioni, si apprende “che non sarebbe possibile per nessuna società gestire lo stabilimento di Taranto senza identificare una soluzione costruttiva all’attuale contesto, come comunicato la settimana scorsa da ArcelorMittal Sa”.

Gli aspetti attorno a cui la strategia emerge sono piuttosto netti, come la stessa comunicazione chiarisce. “Le ragioni alla base di questa affermazione sono illustrate nelle dichiarazioni delle ultime settimane e si riferiscono al periodo necessario per l’attuazione del piano ambientale durante il quale sono richieste e sono attualmente in vigore le tutele legali“.

Questo è quanto ha comunicato ArcelorMittal all’interno della sua nota, andando poi a fornire un ulteriore ultimo chiarimento. “ArcelorMittal è aperta al dialogo con il governo e continua a sperare in una conclusione soddisfacente che consenta all’azienda di continuare a investire in modo significativo nell’industria siderurgica italiana”.

Aggiornamento ore 09,30

Rispetto alle parole piuttosto eloquenti dell’ad di ArcelorMittal in merito alla orma più che nota querelle relativa alla Ilva di Taranto ed alla possibilità di una chiusura, è arrivata a stretto giro di posta la risposta del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.

“Io non accetto ricatti. Qui la legge è uguale per tutti Ilva resti aperta, non hanno nulla da temere, le soluzioni si trovano”: questo almeno è quello che sarebbe emerso dalle parole, rivolte ad alcuni suoi collaboratori, di Di Maio.

Sulla questione non è mancata la presa di posizione dura da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Ilva? Non ci possiamo permettere la chiusura. Sono 11 mila posti di lavoro diretti e altrettanti indiretti. Per carità la tutela ambientale ma gli imprenditori arrivati adesso hanno ereditato una situazione disastrosa e in nove mesi non possono sistemarla. Il ministro di Maio mi assicura che Ilva non rischia, io mi fido”.

In questi termini si è esposto il vice premier leghista a ‘Porta a Porta’. Nello stesso momento, stando ad alcune fonti del Mise, per il 4 luglio sarebbe stato fissato al ministero un incontro con il management di ArcelorMittal. “Vogliamo trovare una soluzione assieme ad Arcelor Mittal”, sottolineano le stesse fonti.

Aggiornamento ore 13.00