Ancora caos sulla discarica di Albano: l’Arpa ritarda le analisi dei pozzi di novembre e dicembre, acuendo una querelle che, ormai, va avanti da tempo.
Arpa Lazio (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) ha ritardato la divulgazione delle analisi sulle acque prelevate nei pozzi di controllo della discarica di Albano a novembre e dicembre: l’11 novembre i tecnici prelevarono acqua in 4 pozzi interni, il 16 dicembre in altri 5.
Sconosciuti i valori di inquinanti al loro interno. A dirlo è Marco Moresco, consigliere comunale di Albano, presentando due solleciti ad Arpa Lazio. “Entro gennaio – afferma Moresco – il sindaco di Roma Gualtieri dovrà decidere se prorogare o meno l’ordinanza Raggi che ha riaperto dal 2 agosto il 7° invaso della discarica di Albano. Conoscere questi dati è importante, sia sul piano politico che da ambientale e igienico-sanitario, in quanto da quella stessa falda acquifere prelevarono acqua centinaia di pozzi ad uso civile e commerciale a valle della discarica, un’area del tutto sprovvista di acquedotto pubblico.
In precedenza, analisi compiute da Arpa tra settembre e ottobre avevano mostrato valori inquinanti superiori ai limiti di legge, tali da costituire un pericolo per salute e ambiente, ed erano emerse anomali circa lo stoccaggio non a norma dei rifiuti della struttura. Da tempo, l’area è oggetto di presidi permamenti e proteste da parte di associazioni, liberi cittadini e politici, nel tentativo di aumentare l’attenzione anche mediatica sulla vicenda, arrivando, negli auspici, a un punto di chiarezza in termini di salubrità e sicurezza.