“Informo la commissione di aver indirizzato alla procura di Roma una richiesta formale per conoscere se la dottoressa Muraro sia persona sottoposta a indagini da parte della procura e per quali reati. A riguardo la procura stessa ha risposto che la dottoressa Muraro è stata iscritta nel registro degli indagati il “21 aprile 2016”. Così, Alessandro Bratti, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, in apertura dell’audizione della sindaca di Roma Virginia Raggi e dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro. “A fine luglio io sono venuta a conoscenza di un 335, diciamo così, articolo 256 comma 4”, ha dichiarato la Muraro rispondendo al presidente della commissione, che le aveva chiesto se avesse ricevuto notifiche di atti di indagine da cui risultasse la sua qualità di indagata o anche se avesse fatto richiesta per esserne informata ai sensi dell’articolo 335 del codice di procedura penale. Dunque la Muraro ha ammesso che sapeva da fine luglio di essere indagata per reati ambientali sin dal 18 luglio ma “non ho avuto un avviso di garanzia. La differenza è fondamentale: lavviso di garanzia non cè”. L’assessore ha poi spiegato “di aver informato subito la sindaca quando ho appreso del 335”. “In effetti io avevo già chiesto un 335 perché lavorando con la pubblica amministrazione, dopo 20 anni di attività – ha detto Muraro – ho capito molte cose e quindi una volta l’anno, avendo contatti con varie persone, professionisti e aziende, ogni anno lo faccio, perché il mio avvocato mi ha insegnato che bisogna anche occuparsi di questo ogni tanto. Il 25 marzo era pulito, non risultava assolutamente nulla, tra l’altro io non avevo nemmeno un contratto con Ama, dal 1 gennaio al 6 di aprile non avevo nessun contratto con Ama”. Dal canto suo il sindaco Raggi ha detto di essere “venuta a conoscenza dell’esistenza di un fascicolo a suo nome a tra il 18 o il 19 luglio, quando lei ha appreso la notizia dall’avvocato, a fine mese. Nessuno ha mentito ha affermato la Raggi – Quando siamo stati avvisati di queste indagini nello stesso periodo sono apparse notizie sulla stampa. Se mi avessero chiesto se fossi a conoscenza di un fascicolo avrei risposto di sì. Siamo in attesa di conoscere le carte e l’oggetto dell’indagine. Non c’è nessun passo indietro, attendiamo di vedere le carte e prenderemo le valutazioni conseguenti. Su questo non intendiamo arretrare di un millimetro”, ha aggiunto la sindaca. “Al momento sappiamo solo che c’è un fascicolo aperto a suo nome”, ha spiegato Raggi che, quanto all’ipotesi di reato, ha precisato che “si tratta di una contestazione generica e non c’è ancora alcun avviso di garanzia. Abbiamo fatto questa valutazione in una riunione nella quale era presente anche l’ex capo di gabinetto e ci ha confortato che si trattasse di una contestazione generica per capire di cosa stiamo parlando. Non appena ci saranno informazioni prenderemo provvedimenti”. “Fino all’invio dell’informazione di garanzia o fino alla chiusura delle indagini non è possibile conoscere con precisione i fatti dell’addebito, se mai arriveranno. Per cui è probabilmente improprio anche parlare di reato, perche’ si parla di reato quando c’è un rinvio a giudizio”, ha affermato ancora. “Se mi chiedete un giudizio sull’ opportunità politica rispondo che finché non leggiamo le carte non so quali siano i fatti che vengono contestati all’assessore Muraro, né il periodo, né i dati. Sono cose che non conosciamo, l’unico che conosce tutto il fascicolo è il pm. E nessuno ha il potere di andare a vedere questo fascicolo. C’è una piccola imprecisione, attualmente ci sono fatti che non configurano reato”, ha spiegato Raggi, precisando che “se c’è reato c’è un rinvio a giudizio”. “L’assessore ci ha informato prontamente, ho convocato immediatamente la riunione con l’ex capo di gabinetto e abbiamo valutato che il 335 non contenesse sufficienti elementi per cui attendiamo di leggere le carte e capire bene”, ha aggiunto la sindaca. “Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria, ma siamo pronti a consegnare ai pm i documenti raccolti in due dossier da Paola Muraro per la comparsa oggi davanti alla commissione ecomafie” aveva dichiarato in precedenza l’avvocato Salvatore Sciullo, difensore dell’assessore all’Ambiente. Per questa indagine, aveva ribadito Sciullo, “la mia cliente non ha ricevuto nessun invito a comparire”. Intanto, per quel che riguarda il direttorio M5S, nessuno sapeva che l’assessore Muraro fosse indagata, tantomeno ne era a conoscenza il minidirettorio. E questo nonostante la responsabile dell’Ambiente fosse a conoscenza delle indagini dal 18 luglio scorso e ne avesse prontamente informato la sindaca Raggi. “Sì, certo”, ha risposto la prima cittadina in commissione a chi le chiedeva se avesse informato i vertici del M5S.
M.