De Rossi (e altri tre senatori) avrebbero chiesto l’allontanamento di Totti e Di Francesco da Trigoria. È questo quanto emerge dall’inchiesta pubblicata ieri da Repubblica in cui vengono svelati veleni e rimorsi, con tanto di nomi e cognomi. DDR, Manolas, Dzeko e Kolarov: sarebbero loro i guru dello spogliatoio giallorosso che hanno remato contro la squadra. Uno spaccato che fa male e che logora ancor di più un ambiente sempre più distante dalla società americana.
Impensabile pensarlo fino a pochi giorni fa, quando De Rossi ha detto addio alla Roma stretto nell’abbraccio di Totti, che aveva provato lo stesso identico dolore due anni prima. Due bandiere e un unico amore: quello per i colori giallorossi. L’inchiesta di Repubblica ha messo però in dubbio anche il rapporto tra i due, da sempre simboli del romanismo per i tifosi.
De Rossi: “Inorridisco”
Aggiornamento 10:00
Nuovi dettagli sulla vicenda DDR-Totti: nel corso della mattinata infatti De Rossi ha minacciato denunce e sferrato una difesa feroce verso la sua lealtà, messa in dubbio da un articolo che rischia di minare la storia stessa della Roma. L’ormai ex centrocampista giallorosso ha confessato ad un amico, nelle parole riportate dal Corriere dello Sport, il suo stato d’animo: “Non c’è niente da fare, se non inorridire. Io dovrei rispondere. Dovrei fare nomi e cognomi. Ma non serve, non sono il tipo. Ma de che stiamo a parlà, di cosa stiamo parlando?, di che povertà stiamo parlando… Io penso che il dubbio venga soltanto agli sprovveduti”.
Continua De Rossi: “Basti pensare al fatto che se io sono un pezzo di merda, uno che ce l’ha con Francesco, uno che ce l’ha con Baldini o Di Francesco, uno da allontanare, non mi offri il ruolo di vice-amministratore delegato. Non voglio aprire la querelle tra me e la Roma, non l’ho fatto quando si parlava solo di calcio, non lo faccio ora. Stiamo parlando di fantascienza, è una cosa gravissima e io non c‘entro un cazzo, la mail l’ho letta, non c’è un riferimento a me, a me contro Francesco o Di Francesco o Monchi, si parla solo di senatori che non gradiscono certi metodi di allenamento”, ha concluso De Rossi.