Caos Mare Jonio Gdf sequestra la nave

Caos Mare Jonio Gdf sequestra la nave: la nave entra nel porto di Lampedusa, la gdf la sequestra e convoca il comandante. Situazione critica e lastricata di polemiche e contestazioni, da una parte e dall’altra per la Mare Jonio: la nave con a bordo 49 migranti e una decina di uomini come personale di bordo è stata infatti sequestrata dalla gdf mentre il comandante è stato convocato per accertamenti. Il caso Mare Jonio con il sequestro della nave da parte della gdf è stato del resto subito al centro di vibranti contrasti politici dall’una e dall’altra parte degli schieramenti.

Caos Mare Jonio Gdf sequestra la nave: i migranti scendono, i pm indagano. Salvini: “arrestateli”

Dopo le fasi concitate e il dialogo febbrile da finanza e il comandante della nave, con il conseguente rifiuto di sottostare all’alt per via delle condizioni di criticità che, secondo il personale di bordo, stava vivendo la nave, la Mare Jonio è finita dunque sotto il sequestro della gdf. La Mare Jonio è entrata effettivamente nel porto di Lampedusa e i migranti sono scesi a terra. Ma la guardia di finanza è prima salita a bordo per i controlli di routine e poi ha sequestrato la nave. L’altra svolta è arrivata quando i pm hanno aperto un fascicolo contro ignoti: l’accusa è quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Salvini, ministro dell’interno, si è subito scagliato sulla questione: “Arrestateli”, ha detto in estrema sintesi.
La Mare Jonio quindi è entrata Lampedusa ma la Guardia di finanza le ha notificato il provvedimento di sequestro: nel mentre tutti i migranti sono sbarcati e il comandante, Pietro Marrone, è stato come detto convocato d’urgenza dalle fiamme gialle di Lampedusa. Marrone è andato in caserma seguito dall’armatore Beppe Caccia e dal deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto: il comandante è rimasto nella caserma della Finanza fino alle due di notte ma pare che, finora, nessuno risulti sotto indagine.
Mentre la Guardia di Finanza saliva a bordo della nave Mare Jonio poi, la Procura di Agrigento con a capo Luigi Patronaggio apriva un dossier acarico di ignoti, con l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il sequestro della gdf è definito probatorio su un’iniziativa della Guardia di finanza e necessariamente dovrebbe essere confermato entro 48 dalla Procura. “Sequestrata la nave dei centri sociali. Ottimo. Ora in Italia c’è un governo che difende i confini e fa rispettare le leggi, soprattutto ai trafficanti di uomini. Chi sbaglia paga”, ha detto subito di Salvini. Che poi ha tuonato. : “Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o carabinieri viene arrestato. Conto che questo accada”.
“Non ci fermiamo, siamo in pericolo di vita”: avevano detto dalla nave di fronte allo stop imposto dalla Guardia di Finanza. Ma stando ai check del caso, nel contesto ci sarebbero due violazioni della legge Salvini ed è su questo che il ministro punta chiedendo l’arresto del comandante e del capomissione. “La mare Jonio ha disobbedito per ben due volte all’ordine della Guardia di finanza di spegnere i motori. Il mare non era mosso e non c’era pericolo di affondamento. La Mare Jonio era più vicina alla Libia e Tunisia, ma ha fatto rotta verso l’Italia sottoponendo gli immigrati ad un viaggio più lungo. La nave non ha avvisato Malta. Ha disobbedito alle indicazioni della guardia costiera libica. Un comportamento che dimostra il chiaro intento di voler portare in Italia immigrati clandestini”.