Ristoratori e imprenditori disperati, forze dell’ordine in assetto anti sommossa, disturbatori, fumogeni, caos: la protesta degli esercenti in crisi, svoltasi lunedì scorso nel centro di Roma, è ancora al centro di polemiche, analisi e recriminazioni.
A entrare nel merito, c’è anche Luca Marsella di Casapound, consigliere municipale ad Ostia che, in prima fila, tra cori e striscioni, avrebbe provato, nei momenti più caldi della manifestazione, a capeggiare il suo gruppo verso l’approdo a Montecitorio, intavolando una sorta di trattativa con i poliziotti schierati sul lato di via del Corso, ma irremovibili: nessun corteo verso il Parlamento, dunque, e ardua la ricostruzione dei delicati istanti successivi, tra un fitto lancio di bottiglie, fumogeni e petardi contro la polizia. Eventi, da cui Scarsella prende le distanze sostenendo che Casapound sarebbe stata autorizzata, insieme ai rappresentanti di “Io Apro” proprio a interloquire con le forze dell’ordine per arrivare in piazza, prima che la trattativa venisse interrotta dallo scoppio di petardi e dalle tensioni successive.