Sono tempi difficili per l’ex primo ministro malesiano Najib Razak, per cui l’Alta Corte di Kuala Lampur ha chiesto ben 40 anni di reclusione per i reati in cui è coinvolto. L’accusa lo sperperamento del fondo sovrano da parte di Razak, su cui gravitano l’accusa di appropriazione illecita e riciclaggio di denaro, che in Malesia valgono 20 anni di carcere per ciascun reato. Il giudice ha fissato una cauzione per 250 mila riggit, mentre la pubblica accusa ne chiedeva 1 milione, dopo che lo stesso Razak aveva esaurito il fondo, stimato intorno ad un Miliardo di Riggit. L’ex primo ministro, davanti ai giudici, si è dichiarato a più riprese estraneo ai fatti. Ma questo non gli ha consentito di recuperare i voti durante le elezioni che si sono tenute il 9 maggio scorso in Malesia, facendo decrescere la sua popolarità.