‘Sulla carta’, nell’annunciarla, la manifestazione, il sit-in che i ‘Ragazzi d’Italia’ avevano anticipato per oggi nella Capitale, doveva essere pacifica, con artigiani, commercianti, famiglie e lavoratori, uniti contro la politica dell’attuale esecutivo.
‘Dalle curve alle piazze’, la pagina Fb che informava sull’appuntamento, lasciava tuttavia trasparire rabbia ma, del resto, di questi tempi di grande fame ed incertezza, è purtroppo una condizione piuttosto diffusa. Ad ogni modo, ripetiamo, nessun pensava di doversi trovare nel mezzo di un fitto lancio di lacrimogeni, pietre, e bottiglie.
Circo Massimo: i manifestanti stessi contro i teppisti
In merito su quanto accaduto al Circo Massimo nel primo pomeriggio di questo sabato estivo, le fonti sono tante e ciascuna puntualmente ‘discostante’ dall’altra.
Si parla di un gruppo interno del sit-in, che mal avrebbe accolto la presenza di centinaia di militati di Forza Nuova mentre altre, imputano l’inizio degli ‘stress’ all’atteggiamento degli agenti (schierati in tuta antisommossa), particolarmente ‘nervosi’ e pronti a ‘caricare’.
Che qualcosa sia comunque andato storto proprio tra le file dei manifestanti, si è capito quando un gruppo di ‘facinorosi’ – con bavagli sul volto ed i cappucci delle felpe in testa – si sono staccati per unirsi ad altri provenienti da viale Aventino, e ’puntare’ quindi insieme sugli agenti, mentre dal resto dei manifestanti pioveva urla di disappunto, fischi e frasi come: “Lasciate perdere, andate via, state rovinando tutto”.
Circo Massimo: ‘protesta politica’ oscurata dal caos
Dal canto loro, come dicevamo, i celerini non ci hanno pensato più di tanto ad ‘avvertire’ le teste calde, sia con i lacrimogeni che con il potentissimo getto d’acqua del mezzo con idrante presente nel catino del Circo massimo.
Dal sit-in qualcuno cerca di dare un senso alla cosa urlando qualcosa contro i ministri, accusandoli di aver lasciato per mesi il Paese in mano al nulla. Ma ormai l’aspetto ‘politico’, il fine sociale sembra come esser stato annientato dall’ostinata violenza del gruppo di teppisti i quali, piuttosto che suffragare il tema di protesta, hanno dato vita ad una fitta sassaiola – non sono mancate anche le bottiglie – sia contro le forze dell’ordine, che contro i giornalisti.
Ad ogni modo, placati i disordini, i poliziotti hanno arrestato sette persone, tutte riferite al mondo degli ultras: 4 napoletani, 2 laziali e un bresciano. Il sit-in è comunque proseguito, anche se in tanti vista la tensione hanno preferito andarsene, ma ormai la ‘protesta’ aveva perso lo smalto. Dal megafono arrivava qualche rimprovera al governo, come quello di essersi “presentati a Bruxelles col cappello in mano”, e di non esser ancora stati in grado “di dare risposte al popolo”.
Circo Massimo: immediate le condanne per l’accaduto
Insomma una protesta di fatto mai iniziata, e per certi versi controproducente, visto che già dopo il primo lacrimogeno, dagli ambienti di sinistra sono immediatamente giunte le prime note di condanna contro “i fascisti”.
Attraverso una nota il Pd del Campidoglio ha scritto: “Ancora violenza nel cuore di Roma ad opera di gruppi neofascisti e ultrà, questa volta la rabbia antidemocratica si scatena contro i giornalisti a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”.
Daniele Ognibene, capogruppo LeU in Consiglio regionale del Lazio, ha addirittura affermato che “Forza Nuova sta mettendo a ferro e fuoco il centro di Roma”, lasciando poi intendere che i disordini di oggi sono il frutto della protesta di Salvini e della Meloni.
Max