Un altro ambito dove vengono frequentemente utilizzati i cani da detection è legato alla rilevazione delle sostanze stupefacenti (Marijuana, cocaina, eroina, crack, hashish, metanfetamina, ecc.). Anche in questo caso i cani vengono impostati sul lavoro in tenera età, sfruttando la finestra di maggior apprendimento che parte dalle 16 settimane.
La tecnica prescinde sempre dal rinforzo positivo a cui si collega il cane, ovvero dalla gratificazione che ottiene una volta svolto correttamente l’esercizio. Gratificazione che può essere sia di tipo emotivo, quindi legandola al gioco, che alimentare con un gustoso premietto a fine lavoro. La scelta solitamente viene fatta in virtù della predisposizione del cane, che può essere più o meno attirato dal gioco che dal cibo.
Cani antidroga: addestramento e razze utilizzate
Tecnicamente il cane da ricerca stupefacenti è molto più reattivo rispetto ai cani anti esplosivi che si preferiscono più riflessivi per ovvie ragioni. Molti pensano che i cani antidroga durante la fase addestrativa siano obbligati ad inalare quantitativi di droghe, in realtà questa affermazione non è corretta, infatti se così fosse ci sarebbero in attività moltissimi cani ammalati o comunque in condizioni psico fisiche inadatte per svolgere al meglio la mansione.
La verità è che nei primissimi periodi di addestramento vengono utilizzate delle pseudo essenze, assolutamente innocue, che riproducono fedelmente l’odore delle droghe. Una volta portati i cani sugli odori attraverso, ad esempio, il gioco della pallina, si passa a nascondere la stessa, inducendo il cane ad utilizzare l’olfatto per scovarla. Dopodiché vengono utilizzati quantitativi minimi di droga nascosta all’interno di salamotti, che saranno la gratificazione del cane a livello di gioco.
Infine si sposterà la ricerca o su un soggetto umano che nasconderà un quantitativo di droga addosso o nel bagaglio o su, ad esempio, una vettura che il cane scandaglierà alla ricerca delle sostanze.