(Adnkronos) – “Non c’è niente di male nel constatare che di fatto siamo scivolati in una situazione bellica e dunque l’intuizione che fu del Papa sta purtroppo trovando conferma nella realtà”. Luciano Canfora, parlando con l’Adnkronos, è cauto nel rispondere alla domanda se, a suo parere, per il fatto di fornire armi a Kiev, l’Italia e gli altri Paesi della Ue, così come gli Usa, l’Ingilterra e altri ancora siano effettivamente coinvolti in qualità di “belligeranti” nella guerra fra Russia e Ucraina. Il filologo e storico afferma invece di condividere l’analisi di Bergoglio, “uomo acuto nelle diagnosi politiche”, il quale tempo addietro descrisse una “modalità inedita di guerra generalizzata, parlando di Terza Guerra Mondiale ‘a pezzi’, a ‘segmenti successivi’. Credo che abbia colto bene un fenomeno storico e cioè che nel corso del tempo le modalità del far guerra si modificano”.
“Ai tempi dei fatti che Omero racconta – esemplifica Canfora – si facevano i duelli individuali fra i capi, che valevano come modalità del conflitto, si pensi ad Achille e a Ettore. Successivamente, ci sono state le guerre dichiarate ufficialmente, con tanto di ambasciatori che portano la ‘dichiarazione di guerra’. Con la Rivoluzione Francese assistiamo a guerre con grandi masse, non più eserciti, di mestiere ma popolari ed enormi, gli stessi con cui Napoleone condusse la Francia a tante vittorie. Poi è subentrato l’uso di armi improprie, come l’iprite utilizzato nella I Guerra Mondiale. In seguito l’uso indiscriminato dell’arma aerea, usata dai tedeschi nella guerra di Spagna, altro caso di guerra per procura, ma anche durante il bombardamento di Dresda, completamente distrutta dalla Raf, con centinaia di migliaia di vittime nella popolazione civile”.
“Ultimamente – conclude Canfora – le guerre non si sono più dichiarate, nemmeno formalmente, come la guerra della Nato contro l’Iraq o contro la Jugoslavia. Attualmente c’è una guerra ‘per procura’, come ha ribadito Lucio Caracciolo, in cui assistiamo a trasformazioni non solo formali ma anche strutturali del fare guerra. L’intuizione di Papa Francesco sta purtroppo trovando conferma”.
(di Cristiano Camera)