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Cancro del colon: nuovo algoritmo prevede l’efficacia dei farmaci

Un nuovo algoritmo promette di migliorare la selezione dei pazienti con tumore del colon-retto che potrebbero beneficiare della terapia con inibitori di Parp, molecole già approvate per altri tipi di cancro come quelli ovarico, pancreatico, prostatico e mammario. Il gruppo di ricerca dell’Istituto di Candiolo – Irccs ha sviluppato questa innovativa tecnologia, semplificando notevolmente l’analisi dei dati genetici. Pubblicato sulla rivista “Npj Precision Oncology”, lo studio apre la strada a nuove possibilità di trattamento per i tumori avanzati del colon-retto, uno dei tipi di neoplasie più comuni a livello mondiale. Il nuovo algoritmo, chiamato HRDirect, semplifica l’identificazione dei pazienti vulnerabili, contribuendo potenzialmente anche alla scoperta di ulteriori bersagli terapeutici.

HRDirect, l’algoritmo sviluppato dai ricercatori del team di Sabrina Arena e Alberto Bardelli, rappresenta un’importante evoluzione rispetto alle tecnologie precedenti come HRDetect. Quest’ultimo algoritmo, infatti, richiedeva il confronto tra il DNA germinale (quello ereditato e presente fin dalla nascita) e il DNA tumorale per individuare le vulnerabilità genetiche suscettibili alla terapia con inibitori di Parp. Tuttavia, ottenere il DNA germinale può risultare complesso e richiedere tempi di analisi più lunghi.

Aggiornamento ore 9

HRDirect, invece, riesce a eseguire lo stesso tipo di analisi senza la necessità del DNA germinale, accelerando così il processo di identificazione dei pazienti che potrebbero rispondere positivamente alla terapia sperimentale. Questa caratteristica lo rende particolarmente utile per individuare pazienti con alterazioni genetiche specifiche, come il BRCAness, una condizione che colpisce circa il 13% dei malati di tumore al colon-retto. Il nuovo algoritmo potrebbe quindi migliorare in modo significativo l’efficacia dei trattamenti e contribuire a una medicina oncologica sempre più personalizzata.

Gli inibitori di Parp sono già stati approvati per il trattamento di vari tipi di tumore, ma il loro potenziale nel cancro del colon-retto è stato finora meno esplorato. Questi farmaci agiscono bloccando l’azione di specifici enzimi ‘officina’ che riparano i danni al DNA nelle cellule tumorali, portando così alla loro morte. Nel caso del tumore del colon-retto, un gruppo selezionato di pazienti con alterazioni nel sistema di riparazione del DNA potrebbe trarre particolare beneficio da questa terapia.

Gli studi condotti dai ricercatori dell’Irccs Candiolo indicano che gli inibitori di Parp potrebbero rivelarsi efficaci soprattutto nelle forme più avanzate di tumore del colon-retto. Tuttavia, fino ad ora è stato difficile prevedere quali pazienti potessero effettivamente beneficiare di questo trattamento. Grazie a HRDirect, sarà possibile identificare con maggiore precisione chi potrà rispondere a questi farmaci, ottimizzando l’uso delle terapie e riducendo il rischio di somministrare trattamenti inefficaci.

Aggiornamento ore 10

Oltre a individuare i pazienti più adatti alla terapia con inibitori di Parp, HRDirect potrebbe giocare un ruolo cruciale nella scoperta di nuovi bersagli terapeutici per il cancro del colon-retto. Come spiega Sabrina Arena, il nuovo algoritmo potrebbe non solo migliorare la gestione clinica dei pazienti, ma anche ampliare la conoscenza delle vulnerabilità genetiche di questo tipo di tumore, aprendo la strada a future innovazioni terapeutiche.

Il tumore del colon-retto, con circa 50.000 nuove diagnosi stimate solo nel 2023, rappresenta una delle principali cause di mortalità oncologica in Italia e nel mondo. HRDirect potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella lotta contro questa neoplasia, soprattutto in termini di diagnosi precoce e trattamento personalizzato. Inoltre, la capacità di semplificare l’analisi genetica e di identificare potenziali bersagli per nuovi farmaci potrebbe avere un impatto significativo anche sulla ricerca oncologica.

Aggiornamento ore 11