“Proteste e ricorso al tribunale amministrativo per dire ‘no’ a due centri di accoglienza sociale previsti dalla giunta Pd in via Comisso 23, nell’immobile capitolino ex ‘Casa di Heidi’. Eppure le segnalazioni dei residenti, che hanno anche presentato una raccolta di firme al Campidoglio e al Municipio competente, il IX, oltre a una petizione online, restano inascoltate: la Lega ne ha raccolte centinaia e sostiene le esigenze dei romani che lottano contro il degrado e chiedono decoro e sicurezza rifiutando di avere sotto casa, e a un passo dal liceo Aristotele, strutture che inevitabilmente ridurrebbero l’area a un perpetuo bivacco di senza fissa dimora e sbandati. Al costo quasi due milioni di euro. Eppure ci sono siti alternativi già indicati dagli stessi residenti, luoghi dove gli spazi risultano più adatti e meno impattanti sul tessuto sociale e urbano, come ha rilevato anche la deputata Simonetta Matone, membro della Commissione parlamentare affari sociali. Eppure, incredibilmente, anche il Municipio IX approva questa scelta e non ascolta i residenti, optando per vera e propria forzatura ai danni del territorio. Gualtieri e il suo assessore facciano chiarezza, ci dicano perché le richieste di accesso agli atti dei cittadini cadono nel vuoto, come mai si ignori un vincolo ventennale sull’immobile che bloccherebbe tali progetti. Spieghino come mai fondi Pnrr siano stati destinati a progetti di questo tipo. Ma soprattutto rispondano ai romani che pretendono dignità e rispetto. Evitino di trasformare l’area nell’ennesimo accampamento in una città ormai satura di ipocrita accoglienza e di politiche inutili, se non dannose, per i cittadini romani”.
Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega capitolina Fabrizio Santori, che ha presentato un’interrogazione in Aula Giulio Cesare su questo argomento.
Max