Sì dell’Aula della Camera alle mozioni di maggioranza e di Fi sulla partecipazione al programma F35. In base ai testi approvati il governo risulta impegnato, tra l’altro, nel testo del Pd, “a riesaminare l’intero programma F-35 per chiarirne criticità e costi con l’obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto”. In base ai testi approvati, il governo risulta impegnato, tra l’altro, nel testo del Pd, «a riesaminare l’intero programma F-35 per chiarirne criticità e costi con l’obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto». La mozione Pd ha incassato 275 voti favorevoli e 45 contrari, 152 gli astenuti.Con questa decisione il Parlamento prende in contropiede la Difesa riappropriandosi di quel potere decisionale sul programma F35 e sugli altri programmi militari che lo scorso marzo il Governo, su pressione dellambasciata americana e dintesa con Quirinale e vertici delle forze armate, avevano limitato, attribuendolo esclusivamente ai tecnici militari del ministero della Pinotti, chiamati a decidere in autonomia su F35 e altre spese militari nellambito di un Libro Bianco da presentare a fine anno. Con questa mozione la Difesa ha ricevuto dal Parlamento una direttiva chiara e vincolante che non potrà ignorare, a prescindere dalle conclusioni del Libro Bianco. Ora vedremo se il Ministero della Difesa si atterrà alla direttiva parlamentare o se invece sceglierà di tirare dritta per la sua strada ignorando la mozione e decidendo in autonomia con il Libro Bianco. Scanu si dice fiducioso. Opposizioni e le associazioni pacifiste, che continuano a chiedere la cancellazione totale del programma F35, temono invece il ripetersi di quanto già accaduto con la mozione del giugno 2013 che imponeva la sospensione di ulteriori impegni contrattuali per gli F35