“Il Palazzo non può fermarsi, così come è giusto assicurare un pasto a chi ci lavora. Per consentire ai deputati presenti di mangiare e di farlo con una certa celerità, durante le pause dei lavori, è stato scelto un menu essenziale”.
Un menù essenziale che ha già indotto più di qualcuno – fra i più ingrati – a definire il lussuoso ristorante interno alla camera (nella foto), come una ‘mensa di guerra’. Del resto, ”Una quarantina di parlamentari per volta, tra ristorante e self-service potranno consumare un menu molto semplice: solo un primo e un secondo con frutta”.
Con bar e buvette ancora chiusi, ovviamente il self service è a servizio più che altro per i dipendenti interni, gli ‘onorevoli’ (poverini), dovranno accontentarsi ‘solo’ di un pasto, ‘forse’ senza poter scegliere fra pesce, bistecca, risottino e via cantando.
D’altra parte, afferma quasi scusandosene Fontana (uno dei questori più anziani di Montecitorio), con la piena ripresa dei lavori – in coincidenza con la fase 2 – anche il ristorante deve rispettare, come tutti, i canoni di sicurezza, garantendo i pasti ai deputati tra una seduta in Aula e una in Commissione.
Qui c’è (ci sarebbe) tanto da fare e dunque, ieri sera, con una rapidità che l’esecutivo sogna, su proposta dei questori, i capigruppo hanno dato l’ok alla riapertura del ristorante al piano Aula, ed al self service, già da oggi.
Ma non pensate malignamente a chissà quale privilegio (noooo!), come spiega ancora Fontana, azzardando un paragone a dir poco ‘imbarazzante’, ”Tutto verrà trasformato in una unica grande mensa di necessità, come avviene in quelle strutture che non hanno mai chiuso, come gli ospedali o le caserme”.
Ed ancora, “Saranno rispettate alla lettera le prescrizioni igienico-sanitarie del caso e le ‘restrizioni’ anti-contagio previste fino ad ora, a cominciare dalla distanza minima di un metro”.
Insomma, anche gli ‘onorevoli’ sovrano adattarsi, in pieno lockdown: un tavolo ed una sedia ciascuno (igienizzati dopo ogni pasto), ‘nessun cameriere’, ma un vassoio ‘fai da te’, comprendente posate, bicchieri e tovaglioli mono uso.
‘La mensa di guerra’ sarà a disposizione soltanto nelle giornate destinate all’attività parlamentare.
Per quanti invece, comuni mortali, torneranno al lavoro dal 4 maggio, con bar e ristoranti chiusi, sono consigliati i vecchi ma sempre gustosi ‘panini con frittata, ‘cirioletta con la mortadella’ e , per chi può maneggiare gli scaldavivande, la pasta della cena prima, che riscaldata è ancora più buona…
Max