Camera e Senato, ritorno al lavoro

    Oggi è il giorno in cui Camera e Senato riaprono i battenti. I tavoli di Camera e Senato in realtà si rimetteranno al lavoro mercoledì 9, ma già da stamane termina il giorno utile per l’illustrazione dei provvedimenti sul referendum propositivo, cioè la prima normativa di riforma costituzionale – siglata dai Cinque Stelle – dell’esecutivo Conte. La relazione tra i due capi dei due partiti al governo è ad una fase di stallo, tanto che per il momento non è stato previsto alcun incontro, nonostante l’apertura di Camera e Senato. E questi giorni potrebbero essersi ulteriori tensioni tra gli schieramenti governativi, già impegnati sul che cosa fare con la OngSea Watch. Oggi tutto sarà stabilito, per ciò che concerne le proposte di revisione sul referendum propositivo (per adesso per la nostra Costituzione spetta solo quello abrogativo). Intanto Matteo Salvini ja già tuonato: “Il quorum serve”. Il leader leghista in commissione Affari costituzionali Igor Iezzi ha già mostrtato un emendamento che prevede un limite del 33 per cento affinchè sia accettato. Tanti – sia tra le file dell’opposizione che tra quelle dei costituzionalisti – hanno timore che l’assenza di un quorum possa riversarsi contro, con il pericolo di privare di autorità il Parlamento con poche centinaia di aventi diritto al voto. Ma l’idea dei 5 Stelle non lo consente. Il ministro grillino Fraccaro ha evidenziato che l’eliminazione del quorum è firmata nel contratto di governo firmato da Lega e M5S, puntando così a dare sostanza alla democrazia diretta. Quindi, nonostante i pareri contrari della Lega, per adesso i grillini non ne vogliono sentire parlare di indietreggiare. La Lega punta ad ottenere l’assenso per la legittima difesa. “Vorrei che fosse approvata prima delle regionali in Abruzzo del 10 febbraio”, ha dichiarato Matteo Salvini. E ha lanciato un monito ai colleghi di governo. Comunicando che non vuole assolutamente avere “scherzi in Parlamento”.