Cambiamenti climatici e carne, perché il mio hamburger influisce sul riscaldamento globale?

La produzione di carne contribuisce al cambiamento climatico tramite emissioni di metano, deforestazione per allevamenti e coltivazioni di mangimi, riducendo la capacità del pianeta di assorbire CO2. Diminuire il consumo di carne può aiutare a contrastare il riscaldamento globale.

Mangiare carne è dannoso per l’ambiente. È una frase che viene spesso pronunciata da scienziati e addetti ai lavori che suggeriscono una sostanziale diminuzione della quantità di carne consumata per far bene al Pianeta.

Ma qual è il legame tra l’hamburger che mangiamo il sabato sera o la fettina di vitello con cui ceniamo e la crisi climatica? In che modo il nostro consumo di carne influisce così profondamente sul clima?

IL legame tra crisi climatica e consumo di carne

La risposta è legata alla crescente emissione di gas serra che contribuiscono al riscaldamento del pianeta. I gas serra, in particolare la CO2 (anidride carbonica), sono responsabili del fenomeno dell’effetto serra, che intrappola il calore nell’atmosfera, alzando le temperature globali.

Sebbene la CO2 sia il gas serra più conosciuto, non è l’unico fattore che influenza il cambiamento climatico. Un altro gas molto pericoloso per l’ambiente è il metano, che ha un impatto molto maggiore della CO2 in termini di capacità di trattenere il calore nell’atmosfera.

Ed è qui che entra in gioco l’hamburger. I ruminanti – come bovini, pecore e capre – emettono una quantità significativa di metano durante il processo digestivo. Inoltre, anche la gestione del letame prodotto da questi animali contribuisce in modo rilevante all’emissione di metano. L’allevamento, infatti, rappresenta circa il 14,5% delle emissioni globali di gas serra derivanti dalle attività umane, un dato che evidenzia l’impatto ambientale di questa industria.

Carne e clima, oltre al metano c’è di più

Tuttavia, l’influenza dell’allevamento sui cambiamenti climatici non si limita alla sola produzione di metano. Gli animali destinati alla produzione di carne, latte e altri derivati necessitano di vasti spazi per il loro allevamento e per la coltivazione dei mangimi. E la domanda di terre agricole viene soddisfatta attraverso la deforestazione. L’abbattimento degli alberi per fare spazio agli allevamenti riduce la capacità della Terra di assorbire CO2, peggiorando ulteriormente la situazione climatica.

Con l’aumento della domanda di carne a livello globale, cresce anche la necessità di spazio agricolo, accelerando il processo di deforestazione. Questo fenomeno non solo contribuisce direttamente alle emissioni di gas serra, ma riduce anche le risorse naturali che potrebbero essere utilizzate per mitigare i cambiamenti climatici, come le foreste che assorbono la CO2.

In conclusione, il problema non risiede tanto nel consumo di carne in sé, quanto nel complesso sistema che ne sta alla base. Il ciclo produttivo legato alla carne, dalle emissioni di metano alla deforestazione, ha un impatto devastante sul nostro clima. Ridurre il consumo di carne, quindi, rappresenta una delle azioni più efficaci per contrastare il riscaldamento globale e tutelare l’ambiente.

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