- “L’Epifania è l’ultima delle feste di questo periodo, occasioni preziose per conoscere le proprie radici, coltivare le tradizioni familiari, sperimentare la magia e la gioia di sorprese golose. I compiti sono stati assegnati, in alcuni casi non sono stati pochi, ma ormai il ritorno in classe è alle porte, dunque per chi è rimasto indietro suggerisco una bella giustificazione da mettere nella calza. Bambini e ragazzi recupereranno il lavoro a scuola, senza troppi problemi. E’ inutile bruciare le ultime tre giornate di festa su libri e quaderni“.
Stimato ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta, il pediatra milanese Italo Farnetani, è soprattutto un grande osteggiatore dei ‘famigerati’ compiti da fare a casa. Dunque, spiega l’esperto, relax e cioccolata per ‘addolcire’ il traumatico ritorno fra i banchi degli scolaretti. Anzi, rivela Farnetani, “Basta seguire la regola delle 3 C: niente compiti delle vacanze nell’ultimo giorno di festa, no al carbone nella calza perché i bambini cattivi non esistono, pertanto non c’è motivo di ‘multarli’ o punirli (oltretutto il carbone potrebbe far loro cadere l’autostima o far elaborare idee ansiogene o ancora colpevolizzarli”. Ultimo, perl agioia di tutti: “sì al cioccolato“.
Eccoci dunque, nell’ultimo week-end delle festività a svolgere l’ultimo ‘compito’ da genitori: la composizione della calza.
In proposito, spiega il pediatra ripercorrendo questa regola delle ‘C’: “Quella industriale è esteticamente più godibile, forse, ma un po’ massificata. Consiglio sempre di personalizzarla con qualche pensiero magari luccicante o rosso, che è il colore preferito dai bambini“. Quindi, aggiunge, “il cioccolato nella calza sta benissimo, è ricco di grassi ‘buoni’, certo, è evidente che urge comunque porre loro dei limiti, anche perché oltre che ad ingrassare, troppo fa male. “Sì – replica Farnetani – è po’ calorico ma i bambini non ne mangeranno troppo: dopo un po’ infatti, come dicono loro, ‘stucca’. Inoltre l’Epifania è anche l’ultimo giorno di vacanza, per la dieta sana c’è tempo fino al giorno dopo. Il carbone invece è un’inutile aggiunta, che lascia l’amaro in bocca al bambino, anche se è di zucchero”.
La calza è per tutti o solo ad appannaggio dei più piccolini? “Non c’è un limite – assicur ail pediatra – fino a otto anni i bambini credono alla Befana, poi arrivano i dubbi, infine scoprono il ruolo di mamma, papà e nonni. Ma è sempre bello sapere che i nostri cari hanno pensato a noi e ci hanno preparato una sorpresa, anche se piccola. Ecco perché dico che non devono esserci limiti di età per fare e ricevere la calza: i nonni, oltre ai nipotini, possono pensare anche ai propri figli. E sono sicuro che anche nonno e nonna gradirebbero trovarne una, da aprire e gustare in famiglia”.
Max