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California, ispanico soffocato dalla polizia fa esplodere la rabbia negli Stati Uniti

Mentre il mondo era in attesa che la giuria del tribunale di Minneapolis si pronunciasse nei confronti di Derek Chauvin, l’agente condannato il 20 aprile scorso per l’omicidio di George Floyd, il giorno prima un giovane ispanico è stato ucciso durante un fermo polizia ad Alameda, California.

Nelle immagini, diffuse ieri, riprese dalla body cam degli agenti, si vede Mario Arenales Gonzales, 26 anni, ammanettato e immobilizzato a terra da tre poliziotti per circa cinque minuti, mentre uno di questi preme sul suo torace, bloccando le gambe. “Please don’t do it”, non fare così: è la supplica di Gonzales che si sente nel video, un grido di dolore che tanto ricorda quel “I can’t breathe”, non riesco a respirare, pronunciato da Floyd prima di morire sotto il peso del ginocchio di Chauvin. I tre agenti sono stati sospesi e il dipartimento della città ha aperto una preliminare indagine interna.

Da quanto si apprende le forze dell’ordine erano intervenute in seguito a due segnalazioni. Nella prima il titolare di un negozio di alcolici aveva denunciato il furto di due bottiglie, nella seconda un residente della zona aveva segnalato la presenza di un uomo in stato di ebbrezza in un parco. “Non sta facendo niente di pericoloso, ma mia moglie è spaventata”, ha detto l’uomo chiedendo l’intervento della polizia.  “La polizia ha ucciso mio fratello”, ha detto Gerard Gonzales, fratello di Mario. L’autopsia sul corpo del giovane aiuterà a fare chiarezza sulla vicenda.