Non è felice Carlo Calenda, nonostante la sua lista civica ‘Calenda sindaco’ sia la più votata a Roma. Non lenisce i malumori del mancato obiettivo nemmeno il terzo posto, un passo vanti alla sindaca uscente Virginia raggi. Carlo Calenda avrebbe voluto fare il sindaco di Roma: “Ci lavoro da un anno, per questo non posso essere felice”.
Ma è soddisfatto, e non potrebbe essere altrimenti. L’ex ministro ha conquistato risultati importanti, ora il suo endorsement è conteso dai due rivali al ballottaggio. Calenda non si sbilancia, lo ripete in un video pubblicato sul suo profilo Twitter: “Ho promesso agli elettori della mia lista civica che non avrei fatto accordi. Io non chiedo né un accordo, né un apparentamento, né un posto. Per rispetto a loro, per coerenza e onore”
Poi dice: “Vi ponete il problema sbagliato: quello che voto io è irrilevante. Gualtieri dà per scontato il mio appoggio, Sgarbi che devo fare l’assessore di Michetti… Il problema è come riconquistate quei 220mila voti, che non sono valigie che si spostano. Li conquistate se parlate dei temi che sono nel nostro programma”.
“Mi auguro che i 5s non metteranno più piede nel governo della città. Hanno lasciato un disastro epocale. Non sposterò io questi voti, li sposterete solo voi immaginando una politica diversa. Il segnale che arriva dal voto e che io coltiverò a livello nazionale è una politica che si fonda sui programmi, su competenza, trasparenza, su un modo di fare politica dignitoso nel senso romano del termine: alto, corretto e giusto”, conclude Calenda.