(Adnkronos) – “Sono venuto stasera perché speravo di incontrare Egonu, ma ha detto che aveva un impegno quest’oggi. Io sono un suo grande tifoso, non sarei voluto venire per uno scontro ma per confrontarmi, più che con l’atleta immigrata di seconda generazione, con un giovane, per capire dov’è questo fenomeno…”. Lo dice a Porta a Porta il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, commentando le parole della campionessa di pallavolo Paola Egonu che a Sanremo ha definito l’Italia un paese razzista.
“Se questo lo potevo riferire a 10-20 anni fa, io oggi non lo riesco più a vivere. Ci sono degli episodi ma ricordo quando ero piccolo e meno piccolo la discriminazione rispetto al meridionale, ricordo le discriminazioni in Svizzera rispetto all’italiano (‘vietato l’ingresso agli italiani e ai cani’): oggi è probabilmente il meridionale che gestisce quel bar”, prosegue l’esponente della Lega nel corso della registrazione della puntata che andrà in onda domani sera.
“Credo ci sia un percorso che dobbiamo fare in termini di integrazione sia da chi viene sia da chi accoglie: siamo a metà del percorso. Io credo di essere andato abbastanza avanti in questo percorso. Conoscendo non hai più paura della diversità. Mi spiace, perché rispetto una persona che probabilmente ha anche ricevuto tanto dalla vita, ha avuto la possibilità di essere una nazionale di pallavolo, è cavaliere della Repubblica, ha determinate entrate economiche. Accusare l’Italia di razzismo francamente mi disturba”, conclude Calderoli.