(Adnkronos) – La mancata fumata bianca tra l’Inter e Lazar Samardzic per il trasferimento a Milano del centrocampista è destinata a far discutere ancora nel calciomercato 2023. Secondo le ultime notizie i nerazzurri, infatti, avevano raggiunto l’accordo con l’Udinese, il calciatore era arrivato in città ma alla fine l’accordo è sfumato. Mladen Samardzic, padre del classe 2002, ha dato la sua versione dei fatti: “L’Inter ha fatto un errore: ha condotto tutta la trattativa e ha chiuso l’affare con una persona che non aveva il permesso per farlo. Mi riferisco a Rafaela Pimenta, che io ho visto una sola volta nella mia vita – ha dichiarato a Sportitalia -. Non so come abbia fatto a infilarsi in questa cosa: la trattativa era tra l’Udinese e l’Inter, poi ci siamo trovati lei in mezzo che voleva chiudere l’affare senza il nostro permesso”.
“Quando abbiamo ricevuto la bozza del contratto nerazzurro e abbiamo visto che c’era lei come intermediaria e rappresentante di Lazar, abbiamo chiesto di parlare direttamente con l’Inter. L’11 agosto ci siamo incontrati a Milano con Marotta e Ausilio, gli ho spiegato che non avevamo dato alcun permesso alla Pimenta. Loro non hanno voluto parlare più di nulla perché erano molto arrabbiati: il problema di comunicazione è stato solo questo perché mio figlio voleva andare all’Inter, l’Udinese voleva venderlo a loro e i nerazzurri volevano acquistarlo. Non abbiamo mai parlato di soldi con l’Inter, non abbiamo mai contrattato su nulla perché non abbiamo avuto l’opportunità”, ha aggiunto.
Poco dopo è arrivata la risposta di Rafaela Pimenta a Sky Sport: “Mi dispiace che il papà di Samardzic abbia giustificato le sue decisioni con questi argomenti. Per me parlano i fatti. Dall’incontro avuto con lui e la moglie insieme a Kolarov nel mio ufficio a Montecarlo, alle tante chiamate fatte insieme ai diversi club, alla sua richiesta rivolta all’Udinese di parlare direttamente con me. E ancora: il nostro appuntamento insieme presso la sede dell’Inter, gli ok dati all’Inter, i brindisi con lui e la moglie in un hotel di Milano, la videochiamata con il figlio per organizzare le visite mediche, l’arrivo di altri familiari e del cameraman per le riprese video. Dopo tutto questo il papà ha avanzato delle richieste che io non condividevo nella sostanza e nella forma e in quel momento ho deciso di farmi da parte”.