Sempre più vicina la sfida decisiva contro il Bodo nel ritorno di Conference League per la Roma di Mou. Un appuntamento che può essere crocevia, e che dopo l’1-2 rocambolesco dell’andata in Norvegia, con tanto di polemiche e contestazioni e squalifiche successive, ha reso ancor più pepato questo return match. La compagine dello Special one, però, sembra aver dalla sua, quest’anno, una carta in più, per certi versi nuova dalle parti di Trigoria. Ovvero la capacità di ribaltare il risultato e, in generale, di essere ‘viva’, dentro il match, fino alla fine, anche a fronte di risultati che, nel corso dei minuti di una gara, erano negativi.
Se nel passato la formazione giallorossa, una volta che andava sotto nel punteggio, rischiava di non riuscire più a recuperarla, più volte in questa annata ha mostrato di saper fare molto bene il contrario.
Magari è una Roma che potrebbe non piacere a tutti, quanto a qualità di gioco, ma di carattere ne ha da vendere. La prova, l’ennesima, è arrivata domenica. Mourinho ha capovolto la gara negli ultimi 10‘: e ora le reti segnate nell’ultimo quarto d’ora di gioco dai giallorossi sono 14 e tra Conference League e Coppa Italia il totale sale a 20. Dunque una Roma che non si arrende fino alla fine. Da inizio campionato sono arrivati: il gol di El Shaarawy contro il Sassuolo al 91′, di Pellegrini al 78′ contro il Cagliari, la doppietta di Felix contro il Genoa tra 82′ e 84′, il gol di Cristante contro il Sassuolo al 94′, di Bove al Verona all’84’, il rigore di Abraham contro lo Spezia al 99′, la rete di Pellegrini al 94′ a Udine, e per ultime le marcature di Perez e Smalling contro la Salernitana. In sintesi, nel finale delle gare, la Roma ha conquistato 13 punti. In vista del necessario recupero dell’1-2 contro il Bodo, un segnale confortante.