(Adnkronos) – Il calcio femminile in Italia entra ufficialmente nel professionismo a partire dal prossimo 1 luglio. “Il processo per il calcio femminile è definitivo, finalmente ci sono le norme che disciplinano l’attività e l’esercizio del professionismo del calcio femminile, è una giornata importante, dal 1 luglio inizia il percorso”, le parole del presidente federale Gabriele Gravina al termine del Consiglio Figc. “Oggi siamo la prima federazione in Italia ad avviare ed attuare questo importante percorso. C’è stata qualche piccola resistenza della Lega di A che riteneva di proporre un eventuale rinvio ma poi abbiamo raggiunto un accordo perché non si poteva tornare indietro. Quando si delibera qualcosa bisogna essere coerenti”, aggiunge.
“Il passaggio al professionismo è per il calcio femminile una grande conquista. Ora tutti insieme al lavoro per trovare le risorse adeguate”, scrive su Twitter la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali.
La svolta “è un traguardo positivo, il presidente Gravina ha mostrato grande sensibilità. E’ stato il primo ad aprire al calcio femminile. Certo siamo in ritardo tra le altre nazioni d’Europa, ma è comunque un traguardo importante. Per il futuro bisogna trovare la sostenibilità, ma se si è fatto in altri paesi ce la possiamo fare anche noi”, dice Carolina Morace all’Adnkronos.
All’estero “abbiamo degli esempi, basta studiare e vedere, adattandolo alla particolarità italiana. Cosa cambia? Le tutele: in caso di maternità, ma anche di assistenza e previdenza. Io ho le ginocchia rovinate, avrei avuto diritto alla pensione dopo tanti anni di professionismo. E avrei avuto la pensione e sicuramente dei punti per l’invalidità”.