(Adnkronos) – “La scelta dei tre di giocare su siti illegali è dettata dal fatto di poter scommettere in anonimato, senza alcun tipo di controllo e senza limiti di puntata. Sui siti legali sei identificabile, per poter scommettere online occorre aprire un conto di gioco, presentare un documento e fornire diverse indicazioni. Tra l’altro il mercato dell’online legale prevede la possibilità di autoesclusione, delle autolimitazioni nelle giocate e tanti sistemi di alert su comportamenti a rischio”. Lo dice all’Adnkronos il direttore di Agimeg Fabio Felici, in merito al caso scommesse che vede coinvolti Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. “Penalizzando il gioco legale, ad esempio con il divieto di pubblicità o l’aumento di tassazione, si lasciano spazi che vengono immediatamente occupati dal sistema illegale, dando vita a fenomeni come quello che sta coinvolgendo alcuni calciatori”, aggiunge Felici che non è d’accordo nel considerare i tre calciatori come dei ludopatici. “Io andrei cauto a parlare di ludopatia nel caso di Fagioli, Zaniolo e Tonali. La ludopatia è una malattia serie che riguarda però solo lo 0,08 % dei giocatori e comporta asocialità, disturbi nel lavoro ed altri sintomi gravi. Basta vedere i profili Instagram dei tre e non mi pare che abbiano problemi di asocialità o disturbi sul lavoro e infatti sono calciatori importanti che svolgono al meglio la loro professione. Io parlerei di ragazzi ricchi, magari un po’ viziati che cercano un brivido e un po’ di adrenalina”.