Stadi aperti con il pubblico dal 25% in su in presenza sugli spalti e criteri di ingresso su modello del Green Pass. Questo quanto detto dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa ai microfoni di ‘I Lunatici’ su Rai Radio 2. “Io credo che possiamo tranquillamente pensare che la prossima stagione calcistica inizierà con il pubblico in presenza. Dal 25% in su. Con criteri tipo il green pass”, ha infatti spiegato, aggiungendo: “Nella gara inaugurale degli europei garantiremo l’ingresso di 18.000 spettatori”.
Quanto alle discoteche “è un tema che merita una risposta, rappresenta un comparto importante, che crea occupazione. Ci stiamo lavorando, dobbiamo individuare dei protocolli che garantiscano la sicurezza. E quando parliamo di discoteca non possiamo fare l’errore dell’anno scorso, pensare a distanziamenti e cose simili. Confido – ha concluso – che arrivi a breve una risposta a questo settore”.
“Almeno fino a quando non avremo messo tutti i cittadini in condizione di vaccinarsi, dobbiamo predisporre la gratuità del tampone. Altrimenti mancherebbe equità”, continua Costa, che spiega: “Ho parlato della mia proposta legata al tampone gratuito anche col ministro Speranza ed ho trovato disponibilità. E’ un’ingiustizia – sottolinea Costa – dover far pagare il tampone a chi non ha ancora avuto la possibilità di vaccinarsi. Si tratta di stabilire un criterio di equità sociale. E’ un elemento che deve essere previsto almeno fino a quando non avremo messo nelle condizioni tutti i cittadini di potersi vaccinare. Poi è chiaro – chiarisce – che se uno rifiuta il vaccino, si deve pagare il tampone”.
Uno strumento indispensabile per ottenere il Green Pass: “Chi ha avuto il covid, chi ha avuto il vaccino, e chi fa il tampone ed è negativo – ricorda Costa – può avere il green pass” che “ci permette un monitoraggio, un controllo, agli accessi agli eventi. Può essere uno strumento di garanzia per tutti”.
E ancora: “Liberalizzare i vaccini dalla metà di giugno la ritengo una prospettiva credibile, mentre il mese di agosto sarà quello in cui potremmo iniziare a pensare di togliere le mascherine all’aperto”.
Sulla campagna vaccinale “c’è stato un cambio di passo. Quando siamo arrivati al governo – ricorda Costa – eravamo a 60.000 dosi al giorno. Ora siamo a 500.000. E sono convinto che questo numero continuerà a crescere. Il mese di giugno sarà decisivo, arriveranno 20 milioni di dosi, potremo arrivare anche alle 700.000 somministrazioni al giorno. L’obiettivo primario era mettere in sicurezza anziani e fragili, ora l’obiettivo è quasi raggiunto”.
Paragoni con l’anno scorso? “L’esperienza della passata estate – avverte il sottosegretario – ci insegna che occorre usare prudenza e gradualità. L’elemento di grande differenza è che abbiamo il vaccino, oltre 32 milioni di dosi inoculate, oltre 11 milioni di italiani che hanno completate il ciclo vaccinale. La convinzione – conclude – è che dobbiamo fare dei passi in avanti, non possiamo più tornare indietro”.
“Nel mondo di oggi gli spostamenti sono molto facili, guai se pensassimo che una volta difeso il nostro fortino abbiamo risolto il problema. Dobbiamo aiutare anche quei Paesi che oggi non si possono permettersi la vaccinazione”. spiega quindi il sottosegretario. “Ad oggi gli studi ci dicono – sottolinea Costa – che i vaccini reagiscono anche davanti alle varianti, anche se al momento è impossibile prevedere ulteriori varianti sconosciute. Bisogna essere chiari – ribadisce – dobbiamo mettere in sicurezza il nostro Paese, l’Unione europea, ma anche tutto il Pianeta”.