Anche il consumo di caffè colpito dalla crisi, ma nonostante tutto resta uno dei settore più vivaci del food & beverage italiano, con circa 600 aziende industriali coinvolte a livello produttivo cui si aggiungono almeno altre 100 a carattere semi – industriale e con un’occupazione totale che si aggira intorno ai 7.000 addetti specializzati. Secondo i dati elaborati dal Comitato Italiano Caffè (CIC) per la presentazione di World of Coffee – la Fiera internazionale in scena a Rimini dal 10 al 12 giugno con 30mila operatori attesi e 200 marchi in esposizione – se da una parte si registra un leggero calo dei consumi, dall’altra si assiste ad una crescita dell’export, segno che il made in Italy è ancora uno dei punti di forza del nostro Paese e che nel mondo si riconosce sempre di più l’eccellenza dei maestri torrefattori italiani nella lavorazione di una materia prima che viene da lontano. Nel 2013 l’esportazione dall’italia di caffe registra un +7,18% rispetto all’anno precedente, con un aumento significativo, in particolare, per il caffè torrefatto (+10,23%). I principali destinatari del caffè torrefatto italiano sono i paesi comunitari, che assorbono oltre il 60% del totale. Tra i Paesi extra UE si pongono con quote significative Svizzera, Usa, Australia, Russia e Canada. L’Italia si pone al decimo posto (5,63 kg/pro-capite) sul fronte dei consumi. La classifica è guidata dal Lussemburgo, seguito dalla Finlandia e Austria. Curiosamente, il nostro Paese registra un consumo medio di caffè che si attesta oltre alla media europea (4,82 Kg/pro-capite), ma risulta inferiore a molti Paesi, specialmente concentrati nell’area nord e mitteleuropea. L’Italia, insieme alla Grecia (5,69 Kg/pro – capite) è, infatti, l’unico paese dell’area mediterranea che si colloca tra le prime dieci posizioni della classifica. Il consumo di caffè ha registrato, tuttavia, nel 2013 una leggera flessione (-1,2%), complice la crisi che ha investito il nostro Paese, ma i numeri attestano comunque che la bevanda rimane ancora un piacere irrinunciabile per gli italiani. Nel mercato domestico nazionale, pur restando il segmento della moka ancora il più importante, pesando il 95% sul totale, negli ultimi anni il porzionato, ovvero capsule e cialde, sta rappresentando l’area di maggior sviluppo e innovazione per il mercato del caffè. Nella grande distribuzione, infatti, il mercato del porzionato equivale a 325 milioni di capsule vendute all’anno e presenta una crescita, anno su anno, a doppia cifra che supera il 20%, segno evidente di un trend delle modalità di consumo della bevanda che si aggiunge a quella tradizionale.