Puntuale, come prevedibile, oggi il Tar calabrese ha di fatto annullato l’ordinanza emessa da Iole Santarelli, governatrice della Calabria, nei passaggi relativi alla ripresa delle attività di ristorazione (come bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie), ed agriturismo, con somministrazione esclusiva all’aperto.
Come motiva la sentenza: “Spetta infatti al presidente del Consiglio dei ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus COVID-19, mentre alle Regioni è dato intervenire solo nei limiti delineati dall’art. 3, comma 1 d.l. n. 19 del 2020, che però nel caso di specie è indiscusso che non risultino integrati”.
Boccia: “Prima la sicurezza, no all’individualismo”
Soddisfatto Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, in queste settimane chiamato a ‘vigilare’ attentamente sulle Regioni, il cui malcontento rispetto alle riaperture, continua a montare di ora in ora. “Le sentenze e le leggi non si discutono ma si applicano – ha commentato Boccia – E questo deve valere per ognuno di noi. La sicurezza sui luoghi di lavoro per lavoratori e cittadini è una nostra priorità assoluta nell’emergenza Covid-19. Il governo sta facendo ripartire il Paese in sicurezza. Non è la stagione delle divisioni, dei protagonismi e dell’individualismo”.
La Governatrice: “Questa è una vittoria di Pirro”
Dal canto suo la presidente Santelli ha definito questa sentenza a favore del Cdm, una “vittoria di Pirro. Prendiamo atto della decisione del Tar – ha tenuto precisare la governatrice – ma non nascondiamo il rammarico per una pronuncia che provoca inevitabilmente una battuta d’arresto ai danni di una regione che stava ripartendo dopo due mesi di lockdown e dopo immensi sacrifici da parte dei cittadini”.
Santelli: “Conflitto di attribuzione davanti alla Consulta”
“Una scelta così importante spettava alla Corte costituzionale – prosegue la nota redatta dalla Santelli – l’unico organo in grado di fare chiarezza sul rapporto tra governo centrale e Regioni. Valuteremo, pertanto, la possibilità di sollevare un conflitto di attribuzione davanti alla Consulta. Il governo Conte, comunque, ha poco da esultare: si tratta di una vittoria di Pirro che calpesta i diritti dei cittadini, dopo che per 11 giorni l’ordinanza ha avuto validità. Per quanto mi riguarda, contesto con forza la decisione politica di impugnare l’ordinanza in esame e la volontà, da parte del governo, di imporre le proprie decisioni con pervicacia e violando l’autonomia della Regione Calabria”.
Santelli: “La Calabria ha vinto perché vuol lavorare”
Ad ogni nodosa infine rimarcato la Santelli, “La mia regione, in ogni caso, ha vinto, perché ha messo le esigenze del Sud al centro del dibattito e ha fatto emergere la necessità di discutere a fondo la Fase due. La Calabria e il Sud hanno vinto perché hanno dimostrato di voler lavorare e di non pretendere politiche di assistenza”.
Max