Calabria, arrestate 24 persone: c’è anche l’ex parlamentare Galati

Le mani della malavita persino sulle aziende di pompe funebri e di servizi sanitari, con il beneplacito della politica locale. E’ quanto stanno combattendo gli uomini della Guardia di Finanza e dello Scico, a Catanzaro, mediante l’arresto di 24 persone avvenuto questa mattina, fra le quali anche l’ex parlamentare Pino Galati (ai domiciliari) oltre a un ex consigliere di Lamezia e tre dirigenti Asp.

Partendo da studi approfonditi sulle ramificazioni e gli affari del clan Iannazzo-Daponte-Cannizzaro, l’indagine “Quinta bolgia” si è allargata fino ad includere importanti settori della sanità e della pubblica amministrazione, coinvolgendo infine politici come Galati. In parlamento dal 2006, sotto diverse liste del centro-destra, all’ultima tornata Galati non è riuscito ad essere rieletto.
Questo nome non è nuovo alle indagini. Infatti, come ex presidente di “Calabresi nel mondo”, un’organizzazione interna della Regione Calabria, è attualmente sotto inchiesta per aver assunto un numero infinito di collaboratori per “scopi di clientela solo per mantenere e aumentare il proprio pool elettorale” simulando il loro impiego nella struttura operativa interna, ma utilizzandoli in realtà in progetti finanziati da fondi comunitari. Qualche anno fa, il suo nome era emerso anche nell’inchiesta antimafia Alchemia della Dda di Reggio Calabria, ma il politico era stato assolto nell’indagine preliminare.

Nell’ambito dell’inchiesta, i soldati dell’unità di polizia finanziario-finanziaria della Finanza di Catanzaro, coordinati e diretti dalla DDA, con il sostegno dello Scico di Roma, hanno effettuato 24 ordini di custodia (12 in carcere e 12 ai domiciliari, con beni sequestrati del valore di dieci milioni di euro.