Era pedinato da mesi dagli uomini della Digos: un marocchino di 25 anni che lo scorso luglio aveva raggiunto la Turchia, a sua detta per pregare, ma rimandato immediatamente in Italia, in accordo tra autorità turche e Antiterrorismo italiano, per motivi di “sicurezza pubblica”. Stamane il 25enne è stato arrestato a Luzzi, in unoperazione della Polizia di Stato in Calabria, coordinata dal Servizio centrale Antiterrorismo. Luomo era pronto a raggiungere gli scenari di guerra ed è indagato, secondo la legge introdotta nellaprile 2015, per i reati contemplati dalla nuova legislazione antiterrorismocon particolare riferimento alla fenomenologia dei cosiddetti foreign fighters. Scettico il sindaco di Luzzi, che allagenzia di stampa Adnkronos ha dichiarato: E’ stata una sorpresa, lo conosco, la sua famiglia abita a Luzzi da molti anni e sono integrati. La notizia mi sorprende e la affronto con cautela, non conoscendone ancora i risvolti. Chiederò alla questura o alla prefettura il preciso capo dimputazione e notizie più dettagliate. A Luzzi cè una buona presenza di famiglie marocchine continua il sindaco – molte di esse hanno avuto il contributo per mensa e trasporto scolastico e oggi stesso chiederò agli uffici comunali se pure la famiglia di questo ragazzo ha beneficiato di queste misure. Noi siamo intervenuti per garantire la migliore integrazione di queste famiglie sul territorio, aiutandole, come detto, a fare frequentare la scuola ai figli. Finora conclude – non abbiamo mai avuto problemi”.
D.T.