Impossibile aspettarsi un avvio così, neanche per i più ottimisti. Un Cagliari al terzo posto in classifica a metà novembre è un sogno per i tifosi rossoblù, che ora pensano in grande. Merito di un gruppo compatto e deciso, e di un presidente che ha deciso di investire in estate dopo la partenza di Barella, l’uomo migliore della rosa.
E proprio il presidente Giulini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha raccontato questo avvio da sogno, partendo proprio da Barella: “Per me è stato come il mio quinto figlio in questi anni (sul divano c’è la maglia numero 18 di Nicolò con la dedica «Al mio presidente dal suo unico 18», ndr) mi è spiaciuto talmente tanto venderlo che mi è scattata la molla: senza di lui voglio costruire un centrocampo ancora più forte. E sono arrivati Rog, Nandez, Nainggolan. Per dare un bel gioco a una squadra servono un grande tecnico e un grande centrocampo. Oggi posso dire di averli entrambi”.
“Barella il mio quinto figlio”
E Proprio sulla cessione di Barella Giulini rivela un aneddoto che potrebbe far sognare i cagliaritani: “Ringrazio Barella per quel che ha fatto per noi, e lo stesso dovrebbero fare tutti i tifosi del Cagliari. E cominciano a ringraziarmi anche quelli dell’Inter che prima incontrandomi si rammaricavano di averlo pagato troppo. Poi, sa, c’è un precedente fortunato: l’anno dello scudetto il Cagliari vendette Boninsegna all’Inter e prese Domenghini, Gori e Poli. Però ora non scriva che sogno lo scudetto eh…”.
Infine Giulini svela come ha convinto Nainggolan ad accettare l’Inter: ““L’ho chiamato a luglio, gli ho detto che volevo fare una squadra forte e se era disposto ad aiutarmi. Mi ha risposto: pres, mi dia un mese per provare a convincere Conte, se non ci riesco l’1 agosto sono da lei. Ha firmato il 4, è stato di parola…”, ha concluso Giulini.