“La qualità non è stata mai una parola chiave della contrattazione collettiva. Con Cifa e Confsal dovevamo cercare di rinnovare relazione tra datori di lavoro e lavoratori e, quindi, il rinnovamento doveva parlare più di dialogo che di conflitto. Così abbiamo sottoscritto un accordo interconfederale per rinnovare il sistema delle relazioni industriali che si basa su due pilastri: la formazione e il welfare”. A dirlo oggi Andrea Cafà presidente Cifa e Fornarcom, intervenendo al primo Forum #IlLavorocontinua organizzato dal fondo interprofessionale Fonarcom, insieme con Cifa e Confsal.
“Abbiamo immaginato – spiega – un datore di lavoro che deve essere meno controllore e deve chiedere maggiore partecipazione alle attività aziendali, di contro dobbiamo avere un lavoratore che deve avere maggior autonomia, consapevolezza e di raggiungere obiettivi nel tempo concordato. Obiettivo del ccnl è rispondere alle esigenze delle imprese e dei lavoratori del settore, sopperire all’assenza di uno strumento di regolamentazione generale del lavoro, e del livello dei trattamenti economici minimi di garanzia, e offrire una mappatura dei profili ict, con le loro specifiche competenze, in linea con gli standard europei. A oggi, infatti, i profili professionali non erano ufficialmente riconosciuti nella loro specificità e per questo venivano impropriamente assimilati a figure afferenti ad altri settori, come quelli della metalmeccanica e del commercio”.
Andrea Cafà ha poi parlato delle novità introdotte,” a partire dall’inquadramento contrattuale, non più suddiviso in livelli ma in categorie professionali. Esso recepisce le figure proposte dal sistema europeo e-CF e dal nostro Atlante del lavoro e delle qualificazioni, puntualmente integrate grazie all’osservatorio permanente per la mappatura di competenze digitali, nuovi profili di ruolo e nuovi modelli organizzativi, istituito nell’ambito del tavolo tecnico. Anche questo ccnl adotta il nuovo sistema di classificazione per competenze introdotto da Cifa e Confsal”.
“Tra gli istituti innovativi – sottolinea – il premio di performance, da corrispondere al lavoratore che raggiunga gli obiettivi concordati. Per le parti sociali, infatti, è importante definire nuovi parametri di valutazione del lavoro, privilegiando i criteri di responsabilità e di efficacia rispetto al monte ore lavorato”.
“Per sostenere – aggiunge – l’inserimento e il reinserimento in azienda sono stati attivati processi di onboarding, per i neoassunti, e di re-employment, per particolari categorie svantaggiate. In entrambi i casi sono previste iniziative di job rotation e attività di formazione continua, con l’intento di favorire la diversificazione delle competenze e lo sviluppo delle potenzialità inespresse”.
“Il preavviso attivo – sottolinea – è invece destinato alla ricollocazione dei lavoratori in uscita, come politica attiva di sostegno all’occupazione e alla mobilità. Vengono regolamentati lo ‘scatto di competenza’ e la ‘certificazione contrattuale delle competenze’, con cui si riconosce un valore economico alla crescita professionale del lavoratore, crescita supportata dalla formazione finanziata da Fonarcom, il fondo interprofessionale di Cifa e Confsal”.