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Caccia: consegnate al Senato decine di migliaia di firme per dire ‘no alla caccia selvaggia’. Lettera delle associazioni animaliste a La Russa

Decine di migliaia di cittadini italiani ed europei hanno firmato negli ultimi mesi contro i tentativi in atto di modificare la legge sulla caccia peggiorando il regime di tutela per la fauna selvatica e introducendo una liberalizzazione in contrasto con le direttive comunitarie e il dettato costituzionale.

‘No alla caccia selvaggia’, le associazioni animaliste: lettera al presidente del Senato, Ignazio La Russa, e la consegna simbolica delle 50 mila firme raccolte

A tal proposito, le associazioni Animalisti Italiani (come si vede nella foto di Ester Mantero), Anpana, Cabs, Enpa, Gaia Animali e Ambiente, Lac, Lav, Leal, Leidaa, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Lndc Animal Protection, Oipa, Pronatura, Rete dei santuari e Wwf Italia hanno inviato ieri una lettera al presidente del Senato Ignazio La Russa consegnandogli simbolicamente le 50 mila firme raccolte con una petizione ospitata da Il Fatto Quotidiano, e sostenuta da numerose associazioni ambientaliste e animaliste, e inoltre altre 65 mila firme raccolte con una petizione popolare avviata dalla Lipu-BirdLife Italia.

‘No alla caccia selvaggia’, le associazioni animaliste: “Alcuni degli emendamenti presentati, oltre a rappresentare una palese violazione del dettato costituzionale, preludono chiaramente al contenzioso comunitario”

In particolare – scrivono le associazioni al presidente La Russa – ci preme porre alla Sua attenzione quanto sta avvenendo in queste ore in seno alla nona Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, dove è in discussione la legge di conversione del decreto-legge che reca disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura. In tale decreto – prosegue la lettera – sono stati inseriti e dichiarati ammissibili gli emendamenti in materia venatoria che prevedono di sparare agli uccelli in migrazione sui valichi montani, sottrarre i richiami vivi dalle tutele della legge, vanificare i ricorsi contro i calendari venatori illegittimi presentati da cittadini e associazioni e, inoltre, l’utilizzo di strumenti vietati dalle direttive comunitarie. In definitiva – concludono gli animalisti – alcuni degli emendamenti presentati, oltre a rappresentare una palese violazione del dettato costituzionale, preludono chiaramente al contenzioso comunitario“.

‘No alla caccia selvaggia’, le associazioni animaliste: “La gravità di questa iniziativa non risiede soltanto nel sottrarre la fauna selvatica ad un regime di tutela consolidato”

La gravità di questa iniziativa”,  scrivono ancora le associazioni, “non risiede soltanto nel sottrarre la fauna selvatica ad un regime di tutela consolidato, ma anche nel voler utilizzare lo strumento del decreto legge – che come noto deve avere carattere d’urgenza ed essere omogeneo nei contenuti – per operare la modifica sostanziale della legge di tutela della fauna che rappresenta, fra le altre cose, anche la legge di recepimento della Direttiva comunitaria Uccelli. Il tutto ad aggravare la situazione del nostro Paese che, in materia venatoria, è già sotto procedura di infrazione (da febbraio 2024) e di una procedura Eu- Pilot, aperta l’anno scorso, proprio su molti dei contenuti degli emendamenti che saranno votati nel dl Agricoltura“.

‘No alla caccia selvaggia’, le associazioni animaliste a La Russa:Facciamo appello affinché Lei possa intervenire affinché questi emendamenti siano respinti, nel rispetto del dettato costituzionale”

Dunque, avvertono le Associazioni, “Se approvati, tali emendamenti porterebbero a un ulteriore, gravissimo smantellamento della normativa italiana sulla tutela della fauna e la regolamentazione della caccia, con irreparabile danno al patrimonio internazionale degli uccelli migratori, nonché una violazione dell’articolo 9 della Costituzione che prevede che la Repubblica tuteli l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi”.
Motivo per cui “Facciamo appello”, concludono le associazioni nella lettera al presidente La Russa, “affinché Lei possa intervenire e porre in essere tutte le iniziative necessarie affinché questi emendamenti siano respinti, nel rispetto del dettato costituzionale e della correttezza dei percorsi istituzionali”.

Max