“Un’inchiesta mediatico-giudiziaria che si chiude con una sconfitta dell’impianto accusatorio. La mafia non c’è e, di 46 arrestati, 14 sono stati assolti. Ora mi aspetto una pena equilibrata”.
E’ un fiume in piena Salvatore Buzzi il quale, attraverso i suoi due legali, l’avv. Piergerardo Santoro e l’avv. Alessandro Diddi, dopo aver ascoltato le motivazioni depositate dai giudici della Cassazione, che con la sentenza pronunciata il 22 ottobre scorso non hanno riconosciuto il 416 bis, commenta la sua posizione in merito all’inchiesta ‘Mafia Capitale’.
Buzzi: “Carminati non ha mai inciso sul fatturato”
Intanto, tiene a precisare Buzzi, ”Massimo Carminati non ha contribuito in nessun modo all’aumento del fatturato delle cooperative. Parliamo di 70mila euro di corruzioni accertate su un fatturato complessivo di 180 milioni in tre anni. Di cosa stiamo parlando? Quello che emerge – rimarca il titolare delle cooperative coinvolte dall’inchiesta – è che la sentenza di Appello si poggiava sulla Cassazione cautelare che si era espressa nell’aprile del 2015, prima che parlassero più di 320 testimoni, tra i quali alcuni autorevoli che avevano escluso la mafia”.
Buzzi: “Ho pagato duramente mio malgrado”
“Io mi sono trovato invischiato in questa storia – commenta ancora Buzzi – con una carcerazione preventiva enorme, in alta sicurezza, lontano da casa e dalla mia famiglia. Le mie cooperative, floride al momento del sequestro, ora sono tutte fallite. Parliamo di corruzioni bagatellari, l’associazione mafiosa è venuta meno, e non c’è nessun episodio di intimidazione e violenza“.
Max