“Ho una figlia di 10 anni. Se ne avesse 12 la farei vaccinare domattina” contro il Covid19. Parola di Roberto Burioni, ordinario di Microbiologia e Virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “Sopra i 40 anni ci si deve vaccinare perché il rischio derivate dalla vaccinazione è infinitesimale rispetto a quello che può derivare dal contrarre Covid. Per i ragazzi e i bambini il discorso è più complesso”, ha spiegato durante un evento in diretta sulla pagina Facebook e sui canali del Gruppo San Donato, dal titolo ‘Covid-19: una battaglia che la scienza sta vincendo’.
“Prima di tutto dobbiamo dire che in gran parte dei casi questa infezione virale decorre in maniera lieve. Ma questo non vuol dire che decorre sempre in maniera irrilevante – ha precisato – Sono state descritte problematiche più rare che non sono da trascurare. Altri due elementi sono che il bimbo, il giovane, può proteggere se stesso ed è anche un elemento importante nella circolazione. Tutti i virus circolano nelle scuole, sappiamo che l’interazione fra i bimbi e i giovani è immensamente più alta di quella che c’è tra i 50enni”.
“Molti genitori – ha proseguito il virologo – giustamente dicono: quali sono le conseguenze a lungo termine del vaccino? Non possiamo conoscerle essendo un vaccino in uso da 6 mesi, è vero, non abbiamo la macchina del tempo. Tutto quel che possiamo dire è che, nella storia dei vaccini, nessuno di quelli che abbiamo ha dato conseguenze gravi dopo 2 mesi. Il discorso sulle conseguenze a lungo termine”, ha osservato inoltre Burioni, “vale anche per l’uso dei cellulari”.
“Quindi – ha riepilogato – ogni genitore deve considerare che non si tratta di scegliere fra gli effetti a lungo termine del vaccino e il niente, ma di scegliere fra gli effetti a lungo termine del vaccino e quelli di un’infezione virale molto, molto pericolosa. Personalmente, con la mia conoscenza del virus e dei vaccini, mi fa immensamente più paura questo virus, coi disturbi della coagulazione, cardiaci e a tutti gli organi che dà, e con l’induzione di risposta autoimmunitaria che dà, mentre il vaccino non mi fa paura”.
“Fossi io a scegliere – ha aggiunto – sceglierei senz’altro il vaccino” da genitore per un figlio. “E’ importante anche per spegnere la pandemia. Perché se le cose continuano senza sorprese possiamo liberarci del virus per sempre. Se continua a circolare ci sarà sempre un serbatoio che può generare una nuova variante”.
Burioni ha anche osservato che negli Usa hanno cominciato a vaccinare già da un po’ i ragazzi dai 12 anni in su e ci sono un paio di mesi di vantaggio per capire se dovessero sorgere eventuali problemi. “Alla fine – ha concluso – è fondamentale che la scuola riapra, coi bambini vaccinati, se questo è possibile farlo in tutta sicurezza come i dati ci indicano”.